Urbani: “Fi è il passato, Meloni premier? Sarebbe debolissima”

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Il 25 settembre non andrà a votare perché “prova rancore” per l’attuale centrodestra: ‘Non mi convince’.

Così in un’intervista a Repubblica Giuliano Urbani, fondatore di Forza Italia con Berlusconi, ex ministro.

‘Giorgia Meloni premier – afferma – sarebbe debole, debolissima. Ma tra tutti gli attori in campo mi sembra quella con il programma più chiaro: ne apprezzo la franchezza’. Urbani non è d’accordo con chi, come Rino Formica, parla di rischi per la democrazia parlamentare in caso vinca la destra: ‘Per cambiare la Costituzione servono alleanze ampie, non le avranno, grazie al cielo’. È convinto che sia stato un errore far cadere il governo Draghi: ‘Ora lo stesso Pnrr è a rischio. Per portarlo avanti servono chiare competenze. Draghi le aveva, chi andrà al governo non credo’. Parlando del centrosinistra afferma che ‘sta insieme solo in funzione anti-Meloni’, mentre i moderati ‘si sparpaglieranno, un po’ di qua un po’ di là’. Quanto a Forza Italia, secondo Urbani, ‘Berlusconi è ancora convinto di essere forte, di arrivare prima della Meloni. Se farà il presidente del Senato? Ci proverà, è nella sua natura. Ma è una speranza fondata sul nulla. Forza Italia rappresenta il passato’. Sugli addii di Brunetta, Gelmini e Carfagna aggiunge: ‘Hanno fatto bene. Hanno difeso fino all’ultimo con coraggio le ragioni originarie di Forza Italia’.

Fi: ‘contatti Berlusconi-Razov? Illazioni infondate’

“Leggiamo con profondo stupore una fantasiosa ricostruzione del quotidiano “Repubblica”, relativa alle ore precedenti alla caduta del governo Draghi. Stupisce che uno dei più grandi quotidiani italiani dia spazio a illazioni non soltanto infondate, ma che vanno nella direzione esattamente opposta rispetto alle nostre convinzioni e ai nostri comportamenti”. E’ quanto si legge in una nota di Forza Italia in merito ad un articolo di Repubblica dal titolo ‘Le telefonate di Berlusconi con l’ambasciatore russo ‘Mi ha spiegato la verità”. Nell’articolo si racconta che Berlusconi nel giorno della caduta del governo Draghi avrebbe parlato con diversi dirigenti e ministri azzurri criticando alcune scelte di politica estera dell’esecutivo e confidando loro di aver parlato con l’ambasciatore russo in Italia che avrebbe spiegato all’ex premier le ragioni di Mosca, he era stata l’Ucraina a fare ventimila vittime nelle zone contese e che che l’invasione era necessaria perchè il rischio era che Kiev attaccasse la Russia. “Innanzitutto – prosegue la nota – è sconcertante l’idea che un leader si faccia suggerire dall’ambasciatore di un paese straniero valutazioni di politica internazionale. Un leader della caratura internazionale di Silvio Berlusconi, quando desidera avere contatti con leader stranieri lo fa al massimo livello, cosa che con la Russia non avviene da molto tempo. Tutto questo farebbe addirittura sorridere, se non fossimo di fronte ad una delle peggiori tragedie del nostro tempo”.

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