Paragone: «Raccogliere le firme è impossibile, ma se il dissenso non andrà in Parlamento esploderà in piazza. Ci rivolgiamo a Mattarella»

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«La raccolta firme ad agosto è una sfida impossibile, che comunque giocheremo. Non voglio fare l’incendiario, ma il dissenso comunque c’è e tenderà a crescere. Lo vogliono tenere nelle istituzioni, come è giusto che sia, oppure questo dissenso andrà fuori?».

Così Gianluigi Paragone, leader di Italexit, sulla raccolta delle firme necessarie per la partecipazione alle elezioni politiche 2022 in programma il 25 settembre.

«Raccogliere 750-1000 firme ad agosto significa voler eliminare le forze anti sistema. Ma il dissenso, se non trova spazio in Parlamento, esploderà in piazza. E io sarò lì», ha detto ancora l’ex M5S, che ha chiamato in causa Sergio Mattarella: «Ci rivolgiamo al capo dello stato, chiedendo se è arbitro oppure se è parte di questo disegno di tenere fuori le forze antisistema», ha detto.

E ancora: «La raccolta firme ad agosto è una sfida impossibile, che comunque giocheremo. Ed è una ferita democratica non dare la possibilità quantomeno di giocare questa partita. Tocca ai palazzi decidere se ci può essere una deroga. Ci rimettiamo al capo dello stato, siamo alla prova vera della tenuta democratica».

Nunzia Schilirò: la vicequestore sospesa dalla polizia si candida con Italexit

Nunzia Schilirò, vicequestore nota per la sua presa di posizione contro il Green pass a piazza del Popolo nell’autunno scorso, ha annunciato la propria candidatura con Italexit, partito fondato da Gianluigi Paragone.

«Mi sarebbe piaciuto che ci potesse essere un unico partito-movimento che raggruppasse tutti coloro che si sono opposti alle violazioni dei diritti fondamentali. Ma l’alternativa qual è? Rimanere a piangere sul divano? Io credo che non esista un destino, tutto dipende da noi, noi possiamo cambiare cose», ha detto in un video su Youtube.

«Ho scelto di fare questo passo per questo. Io e il partito rappresentiamo il vero cambiamento. Il sistema si cambia dall’interno. Cosa abbiamo ottenuto cercando di cambiarlo dall’interno?», ha affermato. «Attualmente percepisco soltanto metà del mio stipendio», ha aggiunto nell’appello. «Riappropriamoci del nostro paese, dei nostri diritti, del nostro potere», ha concluso.

Guarda il video:

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