“Doveva essere una coalizione tecnica contro la destra e che oggi invece assume un profilo diverso”, dopo la riflessione “ci sentiremo con il Pd e valuteremo quali siano e se ci siano le condizioni per costruire una intesa alla quale abbiamo sinora lavorato con pazienza e in maniera responsabile”. Lo dice il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, intervistato da QN, dopo aver rinviato l’incontro con il segretario Pd Letta. “E’ evidente che se coalizione ci sarà, non esiste lo spazio per immaginare un programma di coalizione, un vincolo di coalizione e un leader di coalizione”, aggiunge. Tantomeno sull’agenda Draghi: “Se qualcuno pensa che la nostra lista possa essere parte di una alleanza che metta al centro l’agenda Draghi, cioè da una proposta politica costruita da una mediazione con le forze della destra, noi non ci saremo”. Secondo Fratoianni, un confronto con il M5s “sarebbe stato necessario aprirlo prima” e “sarebbe ancora necessario discutere oggi di una alleanza tecnica con M5s”. Quando gli viene fatto notare che Conte sembra disponibile al dialogo, sottolinea che “mi pare che sono tutti disponibili al dialogo ma poi non si capisce mai dove lo si costruisce. Se giudicheremo impraticabile o inefficace un accordo con i Pd, e ne discuteremo anche con Europa Verde, per quanto mi riguarda le strade sono tutte aperte. Vedremo”.
Calenda: nessun compromesso, serve chiarezza
Azione non è disposta a compromessi per ricomporre il dialogo con Si e Ev. “No – ha ribadito Carlo Calenda, ospite di Radio anch’io, su Rai Radio 1 -. Per Azione, la situazione più conveniente era andare da doli, ma avrebbe determinato la vittoria della destra a tavolino, senza partita. Non me la sono sentita, però ho chiesto condizioni molto stringenti a Enrico Letta, una lista precisa dell’Agenda Draghi, e che neanche un voto di Azione andasse a Di Maio o Fratoianni”. Calenda ha spiegato che “è un patto elettorale con due leadership, quella mia e quella di Letta, distinte. Se non c’è chiarezza su cosa vogliamo fare non si va da nessuna parte. L’Agenda Draghi per noi è un perno irrinunciabile”.
Calenda: per noi agenda Draghi irrinunciabile
“No. L’operazione piu’ conveniente sarebbe stata
andare da soli ma la destra avrebbe vinto a tavolino e non me la sono sentita, ho posto delle condizioni molto stringenti a Letta, se non c’è chiarezza su cosa vogliamo fare non si va da nessuna parte, l’agenda Draghi è un perno irrinunciabile”. Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, a Radio anch’io su Radio uno alla domanda sulla possibilità di ‘allentare’ le sue richieste programmatiche a fronte di quelle di Verdi e Sinistra italiana. “Raccomando a Letta di restare su quello che lui ha detto, se l’agenda Draghi non è fondamentale non solo viene meno l’accordo con Azione ma anche il no al M5s”. “Evitiamo di fare un minestrone perché non fa bene a nessuno”.
Serracchiani: disponibili a lavorare a progetto con Verdi e SI
“L’attuale legge elettorale non impone coalizioni ma richiede alleanze elettorali. Noi l’altro ieri abbiamo sottoscritto l’intesa con Azione e +Europa. Vorremmo fare lo stesso con Sinistra italiana ed Europa verde, così come puntiamo a coinvolgere anche le diverse esperienze del civismo”. Dopo le tensioni con Verdi e Sinistra, Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera, delinea così il perimetro e le ragioni dell’alleanza: “Auspichiamo – dice in un’intervista al Corriere della Sera – di riuscire a mettere insieme soggetti del campo democratico e progressista in passato divisi”. “La nostra disponibilità ad incontrarci per discutere con spirito costruttivo di un progetto comune è fuori discussione. Con Sinistra italiana ed Europa verde abbiamo già condiviso esperienze alle amministrative – aggiunge -. Insomma con loro c’è un lavoro che parte da lontano. Del resto, abbiamo una grande consonanza su alcuni temi fondamentali come il Green deal europeo ed abbiamo votato sempre insieme al Parlamento europeo. Ma per risolvere le questioni bisogna mettersi attorno a un tavolo e noi ci siamo”. Siete stati troppo generosi sui seggi ad Azione? “Premesso che quella percentuale si applica dopo aver scomputato dal totale i collegi attribuiti alle altre liste, la nostra linea è presto detta: siamo in campo per vincere”, risponde. Parlando del M5s di Conte, aggiunge: “Non vediamo quali possano essere le motivazioni che lo hanno spinto a cancellare in un colpo solo il governo e la collaborazione con noi. E ora anche questa reazione scomposta da parte sua”.
Calenda: “Di Maio ha marchio inaffidabilità”
Sono contento dell’evoluzione di Di Maio ma è diventato una persona che ha un marchio di inaffidabilità. Bisogna usare la memoria, perché non possiamo essere il Paese del giorno della marmotta, non si può resettare tutto completamente. Questa è la grande battaglia: non dimenticare le cose”. Così Carlo Calenda leader di Azione.