Pensioni, la denuncia dei sindacati: aumento di 10 euro con le risorse stanziate dal decreto Aiuti bis

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Le risorse stanziate dal decreto Aiuti bis per il taglio al cuneo fiscale e per la rivalutazione delle pensioni non bastano.

Lo hanno detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, e quello della Cgil, Maurizio Landini.

«Per i lavoratori dipendenti, dalla proposta che ci è stata illustrata parliamo di un esonero che passerebbe da 0,8 a 1,8%, che comporterebbe un aumento lordo per i lavoratori dipendenti nei 6 mesi di 100 euro. Per i pensionati la rivalutazione del 2% che loro propongono comporta un aumento nei 3 mesi di 10 euro ogni 500 euro di pensione. E l’anticipo del conguaglio di cui loro parlano dello 0,2 comporterebbe un aumento sull’anno di 1 euro al mese ogni 500 euro», ha affermato Bombardieri al termine dell’incontro sul dl Aiuti al ministero dell’Economia e delle Finanze di mercoledì 3 agosto.

Questo conferma «la distanza tra quello che avviene in quel palazzo e la vita reale. La politica e i partiti fanno tutti i giorni grandi proposte e grandi promesse, ma poi quando si tratta di agire sono tutta fuffa. I partiti dimenticano di dare risposta ai problemi reali del Paese», ha detto ancora Bombardieri intervenendo a Radio anch’io. «Orlando è stato l’unico a sollevare questo problema e spero che oggi in Consiglio dei ministri si faccia qualcosa in più», ha aggiunto il sindacalista.

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha dichiarato: «Abbiamo condiviso lo strumento delle decontribuzione, ma sulle cifre proprio non ci siamo. A un lavoratore ogni mille euro vanno dieci euro lordi, bisogna intervenire subito. Poi tassare gli extra profitti». Il decreto Aiuti bis, ha spiegato Landini, «sul piano quantitativo del tutto insufficiente. Su 14,3 miliardi di manovra c’è un miliardo per i lavoratori e un miliardo e mezzo per le pensioni. Ridurre il cuneo contributivo in questa misura significa ogni mille euro ridurre dieci euro lordi al mese, per le pensioni ogni 500 euro ridurre dieci euro lordi. Cifre assolutamente insufficienti ad affrontare il problema».

La sottosegretaria al Mef, Maria Cecilia Guerra, intervenendo ai microfoni di Radio Anch’io, ha affermato: «Credo che una riflessione sia in corso, perché alcune delle obiezioni dei sindacati sono fondate, ma la coperta è abbastanza stretta».

«La necessità di focalizzarsi sui soggetti a basso reddito e a reddito fisso è condivisa, che rispetto alle esigenze si possa fare non moltissimo è altrettanto vero», ha detto ancora Guerra. «I conti sono ancora in corso di definizione», ha poi aggiunto. «Il rilievo fatto dai sindacati sul cuneo è giusto, complessivamente quello che si dà è meno dei 200 euro una tantum e questo fa pensare», tuttavia, ha concluso «credo che il taglio rimarrà di un punto».

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