Accordo con Pd, Calenda: “Non siamo disponibili a rivedere nessun punto. Della sorte di Di Maio non ce ne importa nulla”

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“Abbiamo fatto una scelta di responsabilita’ molto sofferta ma a condizioni nette. Non siamo disponibili a rivedere nessun punto di quanto sottoscritto. Ogni giorno vediamo aggiungere alla coalizione un partito zattera e iniziative incoerenti con quanto definito. Anche basta”. Lo scrive su Twitter il segretario di Azione Carlo Calenda.

“Della sorte di Di Maio, D’Inca’, Di Stefano e compagnia non ce ne importa nulla. Al contrario, prima tornano alle loro professioni precedenti meglio e’ per il paese. E per quanto concerne l’agenda o e’ quella di Draghi o e’ quella dei no a tutto. Chiudiamo questa storia ora”, aggiunge.

Calenda, ‘Pd decida, c’è un limite a accordo con Si-Verdi e Di Maio’

Del patto con il Pd non si può modificare “nemmeno l’intestazione, la numerazione delle pagine”. Lo ha detto Carlo Calenda a Radio 24. “Tutti i giorni leggo dichiarazioni di Fratoianni e Bonelli che dicono no a tutto. Se la loro posizione è completamente opposta all’accordo con il Pd, il Pd dovrà decidere se mantenere l’accordo con noi, stravolgerlo o buttare dentro tutto e il suo contrario. Ma avrebbe un problema con noi”, ha spiegato il leader di Azione. “C’è un limite, la chiarezza, gli obiettivi e non regalare un solo voto di Azione a Di Maio, D’Incà e transfughi dei 5 stelle. Per me è meglio se tornano alla loro professione precedente, il nulla”, ha aggiunto Calenda.

Calenda, mai governo con M5s campioni distruzione

“In tutta questa legislatura sono stato l’unico a non allearmi con il M5s. I 5 Stelle hanno avvelenato il dibattito italiano, hanno fatto disastri. Mi sono stancato di vedere la gente che distrugge invece di costruire, loro sono i campioni della distruzione e con loro non ci voglio avere niente a che fare. Con il M5s io non faro’ mai un governo politico”. Cosi’ il leader di Azione Carlo Calenda a “24Mattino Estate” su Radio 24. “Avrei avuto tutto il vantaggio di andare da solo, ma questa legge elettorale impone alleanze” e “avrei fatto vincere questa destra a tavolino”. “Ma non intendo regalare un voto di Azione a Di Maio, D’Inca’”, piuttosto “tornino a fare il loro mestiere precedente, cioe’ il nulla”, osserva.

Tabacci: “Alleanze senza veti e Draghi bis”

“Non si fa politica con i veti, specie ad personam”. A dirlo è Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e cofondatore con Luigi Di Maio di Impegno civico. Intervistato da Qn, aggiunge che i veti sono sbagliati “a maggior ragione se si tratta di chi ha sostenuto lealmente il governo dal primo all’ ultimo giorno e addirittura ne è protagonista”. Il riferimento è a Luigi Di Maio. “Non si può dire mi piace il governo Draghi e disprezzare il suo ministro degli Esteri – dichiara Tabacci -. Ci possono essere divergenze, ma la politica impone la ricerca di mediazioni”. In sintesi, “serve rispetto tra tutti”. Il sottosegretario è sempre stato un estimatore del premier Mario Draghi. Ecco perché lo rivuole a Palazzo Chigi.

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