Caos nelle chat romane del M5S, a quanto apprende l’Adnkronos, dopo l’auto-candidatura del consigliere romano Paolo Ferrara alle parlamentarie 5 Stelle, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Il pentastellato ha annunciato sui social la sua decisione: “Per me ha un valore enorme poter aiutare la gente portando in Parlamento una voce sincera, che viene dal basso. Metterò a disposizione del Movimento 5 Stelle e di Giuseppe Conte l’esperienza di governo maturata da consigliere comunale in Campidoglio”, scrive Ferrara. Ma al grillino diversi eletti ed attivisti contestano una violazione della regola del doppio mandato, blindata da Beppe Grillo e dallo stesso Conte: “Ferrara ha già svolto un ‘mandato zero’ come consigliere municipale, più altri due come consigliere comunale. Candidarlo significherebbe derogare alla regola del secondo mandato”, spiega un ‘portavoce’ off the records. Interpellato in merito dall’Adnkronos, Ferrara assicura di non aver infranto la regola ‘aurea’ del Movimento: “La mia prima consiliatura come consigliere municipale – si giustifica – durò un anno e pochi mesi…”.
Scaduto alle 14 termine per auto-candidature M5S
E’ scaduto alle 14 il termine per la presentazione delle auto-candidature sul sito del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni politiche del 25 settembre. Nei prossimi giorni i vertici pentastellati passeranno al vaglio le proposte di auto-candidatura pervenute in vista del voto online delle ‘parlamentarie’, che dovrebbe tenersi dopo Ferragosto: la data su cui si sta ragionando è quella del 16 agosto.
Conte: “Letta si assuma responsabilità, basta ipocrisie”
“E’ il Pd a sfuggire alle proprie responsabilità perché il colpo di pistola l’ha innescato il Pd con la norma sull’inceneritore di Roma, Letta si deve assumere le sue responsabilità, basta ipocrisie”. Così il leader del M5s Giuseppe Conte a Radio Capital. Conte non dice di avere rimpianti per aver scatenato la crisi, ma attacca ancora il centrosinistra per la strategia delle alleanze: “Sicuramente troviamo incomprensibile il disastro politico su questo balletto elettorale, sono attonito davanti a questo spettacolo – dice l’ex presidente del Consiglio – e siccome giochetti e balletti non ci piacciono, andiamo orgogliosamente da soli”. “Palazzo Chigi non mi manca, è un lavoro molto impegnativo, usurante, 24 ore su 24, con le emergenze che abbiamo affrontato”, afferma.