«Il centrodestra ha circa il 45% dei voti mentre il centrosinistra, dopo la rottura di Calenda , è sotto la soglia del 30%».
Lo ha spiegato al ‘Corriere della Sera’ Rado Fonda, Head of Research a Swg.
Quanto alla coalizione a guida Pd dopo lo strappo del leader di Azione, Carlo Calenda, Fonda ha osservato: «Ora la coalizione è meno competitiva, soprattutto nei collegi uninominali, dove il centrosinistra appare vincente solo nelle sue roccaforti».
Secondo l’esperto, Pd e alleati «potrebbero conquistare circa 15 collegi, 30 in caso di vero exploit. Il centrodestra — aggiunge — può conquistare il 90% dei seggi assegnati dall’uninominale».
«Gli elettori di destra ora sono più motivati di quelli di sinistra. Il fenomeno che ha visto per lungo tempo Giorgia Meloni erodere consensi agli altri partiti, Lega in primis, è in esaurimento. Sarebbe eclatante vedere il partito di Salvini scendere sotto il 12%, mentre Forza Italia non sembra aver avuto contraccolpi dalla caduta del governo Draghi, tanto da consolidarsi intorno all’8%», ha detto ancora l’Head of Research di Swg.
Salvatore Vassallo dell’Istituto Cattaneo, invece, sostiene che il centrodestra non conquisterà i due terzi dei seggi. «È molto semplice», ha spiegato. «Il centrodestra vale circa il 46% dei consensi, che nel sistema proporzionale del Rosatellum si traduce in circa 120-121 seggi alla Camera. Per avere i due terzi dei 400 seggi il centrodestra deve conquistarne 268; e quindi vincere in tutti i 147 collegi, cosa che difficilmente può accadere: il centrosinistra dovrebbe perdere in tutte le sue roccaforti. È uno scenario surreale».
Sta a vedere che chi ha leso gli interessi degli Italiani votando pubblicamente contro il Pnrr ora ,per raccattare voti ai boccaloni,se ne alza il vessillo facendo credere l’esatto contrario se, questa è coerenza ,molto meglio definirla menzognera.