“Il presidenzialismo esalta la democrazia, in Francia e Stati Uniti non è possibile quello che è successo in Italia, che dopo il mio governo non c’è stato alcun governo eletto dal popolo”. Lo dice Silvio Berlusconi, ospite di Radio Capital. “Se entrasse in vigore il presidenzialismo – afferma il leader azzurro – Mattarella dovrebbe dimettersi, poi magari potrebbe essere eletto di nuovo”. “Una mia candidatura? Mah, restiamo alle cose attuali…”, conclude.
La replica di Enrico Letta, ospite di Radio Anch’io, è arrivata a stretto giro: “Questa dichiarazione è la dimostrazione di quello che noi diciamo: per battere la destra l’unica alternativa è votare la coalizione che è nata attorno al Pd”.
“Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il Paese – dice il leader dem – Se oggi c’è un punto di unità nel Paese è Mattarella e ora dopo aver fatto cadere Draghi vogliono fare cadere Mattarella”.
Boccia, tornata destra dei condoni, trivelle e carbone
“È tornata la solita destra dei condoni, delle trivelle, del ritorno al carbone, che ignora i più deboli, che fa favori ai miliardari con la flat tax e che vuole smantellare la sanità pubblica. Ripropongono la solita promessa non mantenuta già 20 anni fa come il Ponte sullo stretto. Niente di nuovo. Neanche una parola sui diritti civili, sulla lotta alle diseguaglianze, sulla scuola e la sanità pubblica, sulla tutela dei lavoratori. Sempre timidi sull’Europa quando parlano genericamente di più Europa politica e meno burocrazia. Serve meno nazionalismo e più potere all’UE, ma su questo Salvini e Meloni hanno commissariato Forza Italia. Non c’è da stupirsi ma rende ancora più evidente la diversa idea di società che ha in mente il Partito Democratico: investimenti su scuola pubblica e sanità pubblica, abbattimento del cuneo fiscale con una mensilità in più all’anno ad ogni lavoratore, diritti civili come priorità, tutela dell’ambiente come ci chiedono i nostri ragazzi, un fisco progressivo che tuteli le fasce più deboli. Il PD riparte dagli ultimi, dai giovani, dalle periferie del Paese”. Così Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale.