Kissinger: ‘Siamo sull’orlo di una guerra con la Russia e la Cina per questioni che in parte abbiamo creato noi stessi’

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“Siamo sull’orlo di una guerra con la Russia e la Cina per questioni che in parte abbiamo creato noi stessi, senza nessuna idea precisa di come andrà a finire o di dove dovrebbe portarci”.

Così il novantanovenne ex segretario di Stato americano Henry Kissinger in un’intervista pubblicata dalla Stampa in cui di squilibri geopolitici e dei gravi pericoli che il mondo corre oggi.

Kissinger, autore di diciannove libri, l’ultimo dal titolo “Leadership: six studies in world strategy”, ha poi spiegato: “è impossibile dire se riusciremo a dividerli e a far sì che diventino avversari tra loro. Tutto quello che possiamo fare è non acuire le tensioni, è creare possibilità. Per questo è indispensabile avere in mente una finalità precisa”.

In merito a Taiwan, Kissinger teme che gli Stati Uniti e la Cina stiano manovrando verso una crisi e consiglia a Washington di essere risoluta. “La politica attuata da entrambi le parti ha prodotto e consentito a Taiwan di progredire diventando un’entità democratica autonoma e ha mantenuto la pace tra Cina e Stati Uniti per mezzo secolo – ha affermato -. Si dovrebbe essere molto prudenti, di conseguenza, in relazione a qualsiasi azione in grado di modificare la struttura di base”.

Quanto all’Ucraina, Kissinger osserva che “in un modo o in un altro, formalmente o informalmente, alla fine di tutto questo l’Ucraina debba essere trattata alla stregua di un membro della Nato”. Eppure, Kissinger pronostica un’intesa che preservi le conquiste russe risalenti alla sua incursione iniziale del 2014, quando ci fu l’annessione della Crimea e di alcune zone nella regione del Donbass, per quanto non sappia rispondere con precisione alla domanda di come tale intesa possa differire dal patto che otto anni fa non riuscì a stabilizzare il conflitto.

Nelle scorse settimane l’ex segretario di Stato Usa aveva raccontato del suo incontro a cena a Washington con Vladimir Putin: “Rispettavo la sua intelligenza, era un attento calcolatore dal punto di vista di una società che lui interpretava come sotto assedio da parte del resto del mondo. L’ho trovato un intelligente analista della situazione internazionale dal punto di vista russo: che rimarrà tale e che dovrà essere considerato quando la guerra finirà”.

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