Morto Ghedini, Berlusconi: ‘Il nostro dolore è grande, immenso’

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Il legale padovano Niccolò Ghedini, stotico avvocato di Silvio Berlusconi e anche ex senatore di Forza Italia, morto all’ospedale San Raffaele di Milano per le complicanze di una leucemia, dopo un trapianto di midollo eseguito nei mesi scorsi. Aveva 62 anni.

L’addio del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è arrivato tramite i social: “Ci ha lasciato il nostro Niccolò. Non ci sembra possibile – scrive il Cav – ma purtroppo è così. Il nostro dolore è grande, immenso, quasi non possiamo crederci: tre giorni fa abbiamo lavorato ancora insieme. Cosa possiamo dire di lui? Un grande, carissimo amico, un professionista eccezionale, colto e intelligentissimo, di una generosità infinita. Ci mancherai immensamente, e ci domandiamo come potremo fare senza di te. Niccolò caro, Niccolò carissimo, ti abbiamo voluto tanto bene, te ne vorremo sempre. Addio, ciao. Per noi sei sempre qui, tra noi, nei nostri cuori. Un forte, fortissimo abbraccio”, le parole del leader di Forza Italia dedicate al suo storico avvocato.

L’attività politica di Ghedini

Riportiamo da Wikipedia:

«Ha cominciato a fare politica negli anni settanta nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, passando poi al Partito Liberale Italiano. Segretario dell’Unione delle Camere Penali Italiane a metà degli anni novanta, nella seconda Giunta presieduta da Gaetano Pecorella e nella prima presieduta da Giuseppe Frigo, si avvicinò a Forza Italia e a Silvio Berlusconi, di cui divenne avvocato personale.

Nel 2001 è stato eletto alla Camera dei deputati nelle file di Forza Italia nel collegio uninominale di Este, nel 2006 è stato eletto al Senato, nel 2008 alla Camera e nel 2013 al Senato. Dal 2005 ricopre l’incarico di coordinatore regionale di Forza Italia in Veneto. Con la sua attività parlamentare si è attirato le dure critiche dell’opposizione, del mondo intellettuale e di parte della magistratura.

Hanno suscitato polemiche alcune dichiarazioni di Ghedini in difesa di Silvio Berlusconi, come quella in cui l’avvocato padovano sostiene che la legge non si applica necessariamente allo stesso modo per tutti i cittadini (in occasione del dibattito sulla costituzionalità del Lodo Alfano, che avrebbe garantito la sospensione dei processi penali – ferme restando le fasi precedenti il rinvio a giudizio e le indagini improcrastinabili – alle quattro più alte cariche dello Stato) e quella in cui, in relazione ai rapporti intrattenuti dal suo assistito con le escort a Palazzo Grazioli e Villa Certosa, ha coniato l’espressione «utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile», per argomentare l’esclusione di perseguibilità giudiziaria di Berlusconi nelle inchieste e nei procedimenti a suo carico.

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia[4]. Il 24 marzo 2014 diventa membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia.

Nel giugno del 2016 Berlusconi, in convalescenza per un’operazione al cuore, gli lascia in mano le chiavi del partito, affiancato da Gianni Letta.

Nel gennaio del 2018, insieme a Sestino Giacomoni e Antonio Tajani, si occupa di vagliare le candidature in vista delle elezioni politiche; Ghedini stesso verrà rieletto senatore.

Nel 2020 prende parte alle riunioni del Coordinamento di Presidenza del partito durante l’emergenza Coronavirus.»

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