Elezioni, Lotti: ‘Mi hanno escluso dalle liste del Pd per far posto a Di Maio’

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“Non tollero l’ipocrisia. La mia esclusione è stata una scelta politica”. Così il deputato uscente del Partito democratico Luca Lotti, intervistato da Qn, sul suo mancato inserimento nelle liste per le elezioni politiche. La sua è “una presa d’atto. Rabbia no – dice -. Il dispiacere, confesso, è per le centinaia di persone che mi stanno scrivendo in queste ore”. Lotti, ex braccio destro di Matteo Renzi, assieme a Lorenzo Guerini è leader della corrente Base riformista. “Non avrei regalato seggi a chi non appartiene alla storia del Pd, a Di Maio o a Crisanti, solo per fare due nomi – prosegue Lotti -, rinunciando invece a chi ha sempre e solo lavorato per le nostre idee e per un partito riformista”.

Lotti: “Letta mi ha escluso dalle liste dicendo che ci sono nomi di calibro superiore al mio”

“Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è”.

Così su Facebook l’ex ministro Luca Lotti riguardo alla sua esclusione dalle liste elettorali del Pd resagli nota da Enrico Letta.

“Non sarò certo io a fare polemiche: non le ho fatte in questi anni e non comincerò oggi.
Ho sempre agito per il bene del mio territorio e del mio partito. Non ho condiviso la scelta di tanti amici nel 2019 di uscire dal Pd e anche grazie a quella decisione (mia e di Lorenzo Guerini che ringrazio per il lavoro da Ministro e per aver guidato con me i riformisti) il Partito democratico è rimasto presente in Parlamento dove, lo dicono i numeri, rischiava invece di sparire. Ecco perché fa male in queste ore ascoltare inutili polemiche e fake news sulle motivazioni della mia mancata ricandidatura, così come leggere assurde ricostruzioni in cui si prova a far credere che a scegliere sia stato il territorio. In Toscana sappiamo tutti come sono andate le cose.
La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche. Io sono abituato ad affrontare la realtà a testa alta, altrettanto faccia chi ha deciso. Aggiungo solo una riflessione. Dispiace, e non poco, scoprire che i dirigenti del mio partito abbiano abbandonato uno dei cardini della nostra identità: il garantismo.
É stato un onore per me essere un deputato del Pd, il partito che ho contribuito a fondare e che, in questi ultimi anni, insieme a molti amici ho tenuto unito e compatto. Rifarei tutto!
Ai tanti che mi stanno scrivendo e mandando messaggi o che si sono preoccupati per me dico solo questo: anche quando alcune scelte sembrano più dettate dal rancore che dalla coerenza politica, mi troverete sempre dalla stessa parte. Dalla parte del Pd. Il Pd è casa mia. Lo sarà anche in futuro”, ha concluso Lotti.

2 COMMENTS

  1. ottimo lavoro solo sapere che eri un collaboratore di Renzi anche se ti hanno fatto fuori da un inetto come DI MAIO

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