“Faccio un appello a tutti perché tutti stiamo dentro i limiti della dignità e della decenza. Il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è un video indecente e indecoroso”. L’ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta riferendosi al filmato pubblicato su Twitter dalla leader di Fratelli d’Italia su un episodio di violenza sessuale a Piacenza. “C’è il rispetto delle persone che deve essere prima di tutto – ha aggiunto – quindi invito tutti a fare una campagna elettorale in cui si parli delle cose e ci si confronti anche animatamente. Ma non si può essere irrispettosi dei diritti delle persone”.
La replica di Meloni
“Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza”, la replica di Meloni al leader dem, affidata a un post pubblicato su Facebook. “Il video pubblicato sui miei social – spiega la leader FdI – è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto”. ”
Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà – aggiunge Meloni – sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne. E mi vergogno francamente di leader politici che mentre usano uno stupro per attaccare me non spendono una parola di solidarietà per la vittima, evidentemente per paura di dover affrontare il tema dell’emergenza sicurezza aggravato dall’immigrazione illegale di massa. Che livello”, conclude.
Calenda contro Meloni: “Vergognati, atto immorale”
“Denunciare uno stupro è un atto dovuto. Mostrarlo per fini di campagna elettorale è un atto immorale e irrispettoso in primo luogo per la donna che lo ha subito, che certamente non vorrebbe essere esposta sui social in questo modo. Giorgia Meloni vergognati”. Così Carlo Calenda su twitter.
Questo confronto politico,basato sui conflitti,ci ha stancato e non fa’ altro che allontanare gli elettori dalle urne.