”Giorgia Meloni si candida per essere premier, ma mette condizioni di alto profilo”.
Così Guido Crosetto, in collegamento con In Onda su La7.
“Non ha detto solo che è in grado di guidare il governo, ma che vuole anche un governo con persone di altissimo valore e completamente libere, che non rispondono a nessuno, solo agli italiani”. “Quando dice ‘non sono comprabile’ sottintende che gli altri leader sono comprabili? E da chi?”, domanda Luca Telese. E Crosetto, cofondatore di FdI insieme a Meloni, sorvola: “Significa che risponderà solo a chi l’ha votata e al popolo italiano, e si candida per guida una nazione nel solo interesse della popolazione. Siamo in campagna elettorale, non siamo a una lezione universitaria: ha trasmesso un messaggio ai cittadini”.
Quanto alle polemiche contro Meloni dopo la pubblicazione dei video sulle “devianze” e quello della donna stuprata da un richiedente asilo a Piacenza, Crosetto osserva: “Viene attaccata sul termine devianza come se avesse usato un termine dispregiativo, ma ci sono atti del governo italiano in cui si usa esattamente lo stesso termine, ‘devianza e disagio giovanile’. Delega del governo Conte, con il Pd, al ministro Spadafora. E altri atti del governo Draghi. Perché se il termine ‘devianza’ lo possono usare i bandi del Pnrr e se lo usa la Meloni la si attacca per la campagna elettorale?”.
Sullo stupro di Piacenza, Telese fa notare: “Se fosse indagata a Piacenza, qualcuno ventila addirittura che possa scattare una norma della legge Severino e bloccarla”. E Crosetto aggiunge: “Sarebbe un golpe nei confronti della democrazia e del diritto a un confronto democratico”.