Conte a Letta: “Il M5s incalzava Draghi ma tu eri distratto dalla furia bellicista”

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“Enrico rispondo alla tua domanda: mentre noi incalzavamo Draghi proponendo soluzioni straordinarie e tempestive contro il carobollette e gli stipendi troppo bassi, forse tu eri distratto tra furia bellicista per il conflitto in Ucraina, armi e inceneritori da piazzare nei decreti”. Così il leader del M5s, Giuseppe Conte, risponde al segretario del Pd, Enrico Letta. “Se avessi sostenuto quelle nostre proposte – scrive su Facebook – ora avremmo soluzioni per imprese e famiglie: nel Conte II con un Pd più attento a questi temi lo abbiamo fatto”.

Intervistato da Money.it, Conte ha affermato che se si trovasse a dover affrontare i problemi del Paese guarderebbe alle urgenze italiane, “in un autunno che si preannuncia drammatico: subito una vera tassazione degli extra-profitti delle società energetiche per recuperare 9 miliardi di mancato gettito e tagliare le bollette agli italiani. Poi spazio ad un fisco più leggero e digitale, lavoro stabile e investimenti a costo zero nella transizione ecologica, grazie alla stabilizzazione del Superbonus, degli altri bonus edilizi e della cedibilità dei crediti d’imposta”.

“Siamo stati tra i primi a chiedere un taglio incisivo del cuneo fiscale, sia dal lato dei lavoratori sia da quello delle imprese. Lo abbiamo scritto chiaramente nel nostro programma e la pensiamo come misura complementare all’introduzione del salario minimo legale da 9 euro l’ora. Il taglio deve essere incisivo: basta pannicelli caldi come i 6 o 7 euro al mese oltre i quali il governo Draghi non è stato capace di andare”, ha ricordato Conte.

Quanto al Superbonus 110%, l’ex premier ha detto: “È curioso che il presidente del Consiglio abbia parlato male di questa misura in Ue proprio mentre la stessa Ue, per bocca di Ursula von der Leyen e come riportato nell’ultimo country report della Commissione sull’Italia, dispensava ampi apprezzamenti per la misura. E visto che oggi molti partiti, dal Pd a Italia Viva e Azione, si richiamano a una fantomatica agenda Draghi, è chiaro che c’è un ulteriore rischio di boicottaggio. Noi andiamo avanti, forti dei lusinghieri risultati ottenuti dalla misura. Intendiamo stabilizzare il Superbonus e gli altri bonus edilizi, in un arco temporale di almeno 5 anni e partendo da un sostegno statale tramite un’aliquota che cresce a seconda della bontà dell’investimento: l’efficientamento energetico resta l’obiettivo numero uno, a maggior ragione in questa fase di aspra inflazione”.

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