“In campagna elettorale è scomodo dire che dobbiamo fare ancora i conti con il Covid. Finora Meloni e Salvini nella sostanza hanno strizzato l’occhio ai no vax. Sto chiedendo che si impegnino pubblicamente a continuare con determinazione nella campagna di vaccinazione dopo il 26 settembre. Perché non lo fanno? Quella campagna è patrimonio comune del Paese. Finora sinceramente ho visto troppe ambiguità”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una intervista a La Repubblica.
“Qual è l’idea che la destra propone in giro per il mondo? Che alla salute ci pensa il mercato. È chiaro che la flat tax significa accettare meno gettito fiscale, regalando soldi ai miliardari. Ma così hai a disposizione meno risorse per il servizio sanitario nazionale. Ti curi con le assicurazioni, ti serve una carta di credito: conta quanto denaro hai”, prosegue il ministro, per il quale “dobbiamo puntare sulla questione sociale per vincere la sfida. Sulla difesa del potere d’acquisto delle famiglie. Su lavoro, scuola, sanità, università pubblica”. “La difesa” della legge 194 “è fondamentale. Quanto alle Marche, c’è una legge nazionale che va difesa. Bisogna lavorare perché venga pienamente applicata in ogni regione”, conclude Speranza
Energia, Calenda: si prepara uno tsunami finanziario
Il leader di Azione Carlo Calenda vede all’orizzonte “due tsunami che arrivano contemporaneamente: quello energetico e quello finanziario”. Quindi, in un’intervista al Corriere della Sera, ribadisce la sua proposta: “Sediamoci adesso attorno ad un tavolo firmando un armistizio, un time out, lo chiami come vuole”. “L’Europa è appena entrata in una crisi energetica senza precedenti, dunque attaccano il Paese più esposto, l’Italia, perché sentono alcune forze politiche, in primis Fratelli d’Italia data in testa nei sondaggi, mettere in discussione persino aiuti per 200 miliardi agganciati al Pnrr derogando a riforme non più procrastinabili”: “Propongo ai leader politici – afferma – un patto di responsabilità. Chiediamo un intervento a Draghi, ma in cambio assumiamo un impegno sul rigassificatore di Piombino e una grande attenzione al debito cancellando dai programmi proposte irrealizzabili come la flat tax e quota 41 sulle pensioni che scasserebbero i conti pubblici.