«Blocco navale è un’espressione politica, cioè durante le elezioni si usano queste affermazioni impattanti, è chiaro che il blocco navale inteso come cintura di navi da guerra nel mediterraneo è impraticabile».
Lo ha detto Carlo Nordio, ex magistrato, candidato con Fratelli d’Italia, e indicato da Giorgia Meloni come possibile nuovo Ministro della Giustizia.
Intervenendo a “La corsa al voto” su La7, Nordio ha affermato che «sull’immigrazione, chiamiamola così irregolare, abbiamo ancora questa legge poi modificata dalla Bossi-Fini, si chiama Turco-Napolitano». In conclusione, per Nordio: «La soluzione è mettersi d’accordo con gli stati rivieraschi. Quando c’era Minniti questa cosa è stata fatta bene».
Migranti, Tajani: «Il blocco navale è difficilmente realizzabile»
Il blocco navale «è difficilmente realizzabile, non credo che lo sia neanche dal punto di vista giuridico».
Così Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, ospite di Controcorrente estate su Rete 4, spiegando che sulla questione immigrazione «noi andiamo al di là della soluzione di polizia, ma andiamo alla radice del problema: Forza Italia propone di intervenire là dove partono gi immigrati, quindi con un’azione forte in Africa per favorire la crescita del continente africano».
«Serve un vero piano Marshall europeo, pensiamo almeno a un centinaio di miliardi da investire in quel continente per farlo crescere, ridurre le tensioni, impedire che venga colonizzato dalla Cina e impedire flussi migratori senza freni. E poi bisogna fare accordi con i Paesi del Nord dell’Africa», ha spiegato Tajani.
La Russa a Letta: «Il blocco navale è già avvenuto con l’invio in Libia di nostre motovedette in accordo con l’allora governo di Gheddafi»
«Il blocco navale con l’accordo dei Paesi rivieraschi del Nordafrica è la soluzione legittima non solo per contrastare l’indiscriminato arrivo sulle nostre coste di immigrati che non hanno titolo per essere accolti ma anche l’unica misura in grado di evitare il tragico e luttuoso evento dei morti in mare».
Lo ha dichiarato Ignazio La Russa, senatore di Fratelli d’Italia.
«Letta potrebbe ricordare che è già avvenuto con l’invio in Libia di nostre motovedette in accordo con l’allora governo libico di Gheddafi e se sforza la memoria troverà almeno un altro esempio con un governo a lui vicino. L’alternativa, che piace a certa sinistra, sono le frontiere aperte a tutti senza rispetto per l’Italia e con la aggravata conseguenza, già oggi visibile, di tenere in condizioni disumane chi arriva nella speranza di trovare il Bengodi», ha aggiunto La Russa.