Sondaggio Pagnoncelli: FdI al 24% e Pd al 23. M5S e Lega appaiati al terzo posto

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FdI primo partito, Pd secondo ad un punto di distanza e M5S e Lega si contendono il terzo posto.

È quanto emerso dall’ultimo sondaggio presentato oggi sul Corriere della Sera dal direttore di Ipsos, Nando Pagnoncelli, che spiega nei dettagli: «Fratelli d’Italia con il 24% (in aumento di 0,7% rispetto a fine luglio) prevale di un punto sul Partito democratico (23%); al terzo posto sono appaiati con il 13,4% la Lega (stabile) e il Movimento 5 Stelle (in aumento di 2,1%)».

«A seguire Forza Italia con l’8% (in calo di un punto), quindi la lista Azione/Italia viva con il 5%, l’alleanza Sinistra Italiana/Verdi con il 4,1% e Italexit con il 3%. L’area grigia dell’indecisione e dell’astensione si attesta al 38,3%. Dunque, a poco più di tre settimane dal voto il centrodestra prevale nettamente sul centrosinistra (46,4% a 29,9%)», sono i dati rilevati dal sondaggista.

Pagnoncelli scrive poi che «i pronostici degli italiani premiano il partito guidato da Giorgia Meloni, infatti il 39% prevede che Fratelli d’Italia vincerà le elezioni, contro il 13% che ritiene più probabile l’affermazione del Pd, il 7% che si aspetta il successo del M5S e di Forza Italia e il 5% che indica la Lega, mentre il 29% non è in grado di fare una previsione. Va sottolineato che l’ottimismo è più elevato tra gli elettori del centrodestra (59% indica la vittoria di FdI) rispetto a quelli del centrosinistra (42% pronostica la vittoria del Partito democratico contro il 34% che prevede la vittoria di Fratelli d’Italia)».

«Si tratta di un dato che potrebbe in prospettiva avvantaggiare Giorgia Meloni, perché solitamente la maggior parte degli elettori incerti sale sul carro dei presunti vincitori», osserva.

Quanto all’interesse dei cittadini verso la campagna elettorale, Pagnoncelli fa sapere che «ad oggi l’interesse per la campagna vede gli italiani divisi: il 51% finora l’ha seguita poco (18%) o per nulla (33%, cioè un elettore su tre!) mentre il 49% l’ha seguita molto (22%) o almeno in parte (27%). E in prospettiva la situazione non sembra destinata a migliorare in misura significativa, dato che nelle prossime settimane a fronte del 29% che ritiene di accrescere l’interesse, troviamo un 20% convinto che la sua attenzione scemerà».

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