“Al Pd arrivano attacchi surreali da Calenda e M5s”. Lo dice al ‘Corriere della Sera’ l’ex premier, Romano Prodi. Se vincerà il centrodestra, aggiunge, “ci sarà una democrazia meno liberale”. Prodi sottolinea: “Sento molti slogan urlati da partiti che guardano al breve periodo. Letta, invece, ha un modo serio di affrontare le questioni”. I partiti “basati su un leader personale hanno sempre una pericolosa volubilità istituzionale. In fondo, con i suoi difetti e errori, il Pd rimane un partito democratico”, nota.
“Gli eventi di questi giorni -aggiunge l’ex premier- dimostrano che i partiti basati su un leader personale hanno sempre una pericolosa volubilità istituzionale. In fondo, con tutti i suoi difetti e i suoi errori, il Pd rimane, come dice il suo nome, un partito democratico”.
Anche il nuovo governo dovrà inviare armi in Ucraina? “Non ho mai amato il riarmo, ma è stata un’azione inevitabile. E non vedo elementi di cambiamento. Siamo in uno stato di necessità. Servirebbe una mediazione con Usa e Cina come protagonisti. Ma non c’è. Neppure questa orrenda trasformazione del conflitto in guerra di trincea sta portando a una trattativa”, ha risposto Prodi.
Secondo l’ex presidente del Consiglio “dobbiamo riflettere sul modello di democrazia e di Stato che vorremmo e che rischiamo di avere. Non è certo quello ungherese o polacco il modello di democrazia europea! Se il centrodestra dovesse raggiungere i suoi obiettivi, questo porterebbe a una democrazia meno liberale. A un Paese che non tiene conto del futuro. Purtroppo siamo arrivati a questo anche per la responsabilità dei partiti tradizionali che hanno perso il contatto con i cittadini. Gli eventi di questi giorni dimostrano che i partiti basati su un leader personale hanno sempre una pericolosa volubilità istituzionale. In fondo, con tutti i suoi difetti e i suoi errori, il Pd rimane, come dice il suo nome, un partito democratico”.