Di Battista: «Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Intanto hanno smesso di pronunciare le parole pace, negoziato e accordo»

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«Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Ma sono gli stessi delle grandi opere inutili, dei conflitti di interessi, dell’aumento delle spese militari, dei 2,5 miliardi di euro di finanziamento pubblico ai partiti intascato nonostante un referendum popolare lo avesse proibito».

Così su Facebook Alessandro Di Battista.

«Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Intanto hanno smesso di pronunciare le parole pace, negoziato, compromesso, accordo.
Ci chiedono sacrifici e razionamenti ma hanno doppi, tripli, quadrupli incarichi. Campano da decenni con denaro pubblico e (salvo rari casi e sempre più in via di estinzione) non si sono mai tagliati un euro di stipendio.
Ci chiedono sacrifici e razionamenti e sono gli stessi che hanno riempito di euro Erdogan per fargli gestire i flussi migratori che le loro scelte suicide hanno provocato e continuano a provocare.
Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Sono gli stessi che hanno preferito comprare decine di cacciabombardieri F35 e non i canadair. E poi, ogni estate, piangono lacrime di coccodrillo che non servono a spegnere gli incendi.
Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Sono gli stessi che tra meno di un mese (quando verranno proclamati i nuovi “onorevoli”) riceveranno 43.000 euro di Tfr (a legislatura e a testa) per le loro attività parlamentari. E voglio vedere quanti saranno a restituirlo. E parlo anche di coloro che anni fa si impegnarono pubblicamente a farlo.
Se avessimo più memoria saremmo più liberi», conclude il post.

Elezioni, Di Battista attacca Di Maio: «Spero che i campani lo puniscano alle urne»

«“Volete la Pace o i condizionatori accesi?”. Ce lo chiedeva mesi fa il fenomeno da Goldman Sachs tra le ola di giubilo dei peggiori giornalisti d’Europa. Un gregge di leccaculo che ha scelto di ossequiare i potenti piuttosto che rispettare i lettori. Ora che Putin taglia il gas i “migliori” pensano al razionamento. E la Pace, ovviamente, è sempre più lontana».

Così su Facebook Alessandro Di Battista.

«In queste ultime 24 ore tutte le storielle raccontate dai Draghi e dai Di Maio (a proposito spero che i campani lo puniscano alle urne punendo anche il PD che gli ha dato un collegio quasi sicuro) si sono rivelate soltanto balle, menzogne, fakenews, inganni. Veri e propri raggiri istituzionali! In tutto ciò, lo ricordo, la Meloni – alla quale tutti i protagonisti del governo dell’assembramento (dal PD al M5S, da Renzi a Salvini passando per il “Tinto Bass” di Arcore) hanno consegnato un pezzo di Paese – ha avallato la strategia draghiana rispetto alla guerra in Ucraina anche se ora prova a parlar d’altro. Ma qualcuno in questo Paese, grazie a Dio, conserva la memoria», conclude il post.

1 COMMENT

  1. Strano come diventano tutti ragionevoli appena usciti dal M5S.
    Spero che, al più presto e per il bene comune, ne escano tutti.

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