Elezioni, Cottarelli sfida Santanché: «Il mio obiettivo è perdere riducendo il divario di 25 punti del 2018»

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«Ho il vantaggio che sono di Cremona e lei di Cuneo, ma nel 2018» Daniela Santanché «vinse di 25 punti. Il mio obiettivo è perdere riducendo questo divario».

Lo ha detto in un’intervista al Fatto Quotidiano l’economista Carlo Cottarelli, candidato con il Partito Democratico in Lombardia, nel collegio uninominale tra Mantova e Cremona, dove a sfidarlo troverà Daniela Santanchè di Fratelli d’Italia.

«I sondaggi dicono che perderemo: ma le battaglie politiche si fanno perché è giusto farle. Io faccio il possibile», ha aggiunto il professore.

Secondo Cottarelli il centrodestra vincerà le elezioni perché «ha molto più successo chi propone di dare soldi subito alla gente rispetto a chi propone programmi di medio periodo che però ottiene più risultati, come il Pd. E poi anche l’immigrazione: c’è la paura dell’immigrato e allora uno vota qualcos’altro».

«L’altro giorno in una balera mi hanno detto che continuiamo a dare soldi agli immigrati invece che ai pensionati. È una mancanza di comprensione del fenomeno: per i migranti abbiamo speso al massimo 5 miliardi l’anno, mentre la spesa pubblica dello Stato è di 950 miliardi. Poverelli, il problema di chi ha redditi bassi non è l’immigrazione ma il Paese che non cresce. Ma questi elettori esistono e non ci voteranno», ha detto ancora l’economista.

In una conversazione con l’Adnkronos, nei giorni scorsi, Cottarelli ha detto in merito alla mancata alleanza tra Pd e Azione di Carlo Calenda: «Credo sia legittimo cambiare idea, sono scelte importanti e non entro nel merito. Detto questo, mi è spiaciuto che non si sia raggiunto un accordo, quello sì».

«Dopo le elezioni, se vincerà il centrodestra, bisognerà cercare di contrastare le politiche, sbagliate, di sovranismo e nazionalismo che ci staccherebbero dall’Europa. E non è una questione di fascismo, perché questa destra non è fascista, ma conservatrice», ha poi avvertito il professore parlando al Forum Ambrosetti di Cernobbio. «Bisognerà giocare insieme. In fondo, guardiamo, ad esempio, all’interno dell’area di centrodestra quante anime ci sono, tra quelli che andavano in giro con la maglietta ‘no euro’ e quelli che invece, come Tajani, hanno fatto il presidente del Parlamento europeo. Anche lì ci sono delle differenze, solo che loro sono stati capaci di dare la giusta importanza allo stare insieme; dall’altra parte, invece, non so perché, non ne siamo stati capaci», ha aggiunto.

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