Vladimir Putin non chiuderà i gasdotti all’improvviso.
Lo ha detto il ministro Roberto Cingolani in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
«Da tempo il Nord Stream va a singhiozzo, causando per noi una piccola riduzione di flussi, intorno ai 10, forse 15 milioni di metri cubi al giorno su un flusso totale che va da 150 a 170 milioni di metri cubi al giorno. In caso di catastrofe si potrà pensare di abbassare la temperatura dei termosifoni di due gradi e accorciare i riscaldamenti di un mese, invece di due settimane. Per ora abbiamo tenuto fuori dai sacrifici la parte industriale, ma se dovesse servire coinvolgeremo le aziende», ha spiegato.
Quanto si può risparmiare con il Piano Cingolani? «Solo con le misure civili e residenziali arriviamo attorno agli otto, nove miliardi di metri cubi di gas risparmiati. Numeri che soddisfano sia la quota del 15% di risparmi volontari del piano proposto dalla Ue, sia la quota obbligatoria che è circa 4 miliardi di metri cubi».
Sono previste sanzioni? «Ma no, niente sanzioni, stiamo parlando della sobrietà del consumo energetico. Faremo con Palazzo Chigi una campagna di informazione per spiegare quali risultati incredibili danno alcune piccole azioni, come fare docce più brevi, staccare gli strumenti in stand by o abbassare il fuoco quando l’acqua bolle».
«Alla fine del 2024» saremo indipendenti dal gas di Mosca, fatto sapere il ministro «Grazie a Eni per la differenziazione e a Snam per gli stoccaggi ci siamo procurati circa 25 miliardi di metri cubi di gas, con una rampa di crescita che vedrà all’inizio 12 miliardi di metri cubi fluire nei gasdotti e poi altri 13 miliardi che sono di gas liquido Gnl. Di questi, una parte sarà trasformata mandando al 100% dell’operatività i nostri rigassificatori e gli altri 10 miliardi saranno trasformati dai due rigassificatori galleggianti. Piombino sarà pronto all’inizio del 2023 e Ravenna all’inizio del 2024».