Sondaggio Cise/Iccp: centrodestra al 42%, cresce M5S e supera 16%

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Centrodestra avanti e con un sostanziale stacco, Fdi primo partito ma con la Lega che non decolla; il centrosinistra fermo al 31% con il Pd che arranca al 21,4%, la ripresa del M5S che supera il 16%.

È quanto emerso dall’ultimo sondaggio di Cise/Iccp, pubblicata sul sito della Luiss.

“La vittoria del centrodestra ancora una volta non appare in discussione – si legge – pur se con valori inferiori a quelli riportati dagli istituti di sondaggio in questi giorni: la coalizione di centrodestra totalizza infatti circa il 42% delle intenzioni di voto, contro il 31% del centrosinistra. Appare anche confermato il ruolo di primo partito di Fratelli d’Italia, pur se nei nostri dati – puntualizza il Centro italiano studi elettorali – questo partito registra una performance leggermente inferiore ad altri sondaggi di questi giorni; FdI viene infatti dato al 23%, contro il 21,4% del Pd, che invece è in linea con altri sondaggi”.

Entrando nel dettaglio delle due coalizioni principali, il vantaggio leggermente inferiore del centrodestra rispetto ad altri sondaggi (che vedono distacchi tra 15 e 18 punti) è legato anche alla stima “particolarmente bassa della Lega, che nella nostra indagine scenderebbe sotto le due cifre (al 9,6%), mentre Forza Italia viene data all’8%; anche Noi Moderati risulta sotto l’1% rispetto a stime maggiori (intorno al 2%) nei sondaggi pubblicati”. “All’interno del centrosinistra, l’indagine ha una stima particolarmente positiva per l’alleanza Verdi-Sinistra (5,9%), mentre Più Europa viene data sotto la soglia di sbarramento del 3% (al 2,3%) in linea con altri sondaggi, così come Impegno Civico (1,4%). Il dato forse più eclatante è quello del M5S, che le nostre stime vedono al 16,6%: si tratta di un dato superiore non solo alle medie dei sondaggi pubblicati più di recente (intorno al 12%), ma anche ai sondaggi più ottimisti (che lo danno al massimo al 14%). Infine, la stima per Azione-Italia Viva (5,3%) appare leggermente inferiore alle stime viste finora (intorno al 6 e il 7%); viene inoltre confermato Italexit sopra la soglia di sbarramento (3,6%)”.

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