“Caro Calenda, anche un “venditore di bibite” merita rispetto. La cultura dell’odio e del disprezzo che tu alimenti è classista e discriminante. Chi nella vita è stato meno fortunato di te, e ha fatto lavori umili, non può essere denigrato e messo ai margini della società. Quelle persone vanno aiutate e valorizzate. Quelle persone per me sono eroi. Dovresti solo vergognarti”. Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri e leader di Impegno civico, Luigi Di Maio, rivolgendosi al leader di Azione.
Elezioni, Calenda: “Basta votare venditori di bibite”
“Come mai votiamo la politica di cui siamo insoddisfatti? Uso la metafora della piccola impresa artigianana: se doveste fare un colloquio di lavoro chiedereste che cosa ha fatto una persona nella vita, se ha esperienza, e che progetti ha per l’azienda. Se una persona ha fatto il venditore di bibite, ad esempio, non lo prenderei in questa impresa. Se quella persona vi dicesse che l’impresa diventa più grande della general electric, chiamereste la neuro”. Così Carlo Calenda all’incontro della Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna). “Votiamo persone – ha aggiunto – che fuori della politica non hanno fatto un giorno e che vi raccontano cose meravigliose. Se non cambiamo modo di votare, noi facciamo i prossimi 30 anni come abbiamo passato gli ultimi 30 anni, cioè votando persone che non assumeremmo per la nostra impresa artigiana”.
Elezioni, Di Maio: “Voto a Conte e Calenda è favorire Meloni”
Impegno civico “andrà oltre le aspettative. E’ in grado di arrivare al 6%, vuol dire essere determinante nell’uninominale per far vincere la colazione di centrosinistra”. Ne è convinto Luigi Di Maio, leader del partito. A NapoliToday ricorda che “esiste solo un voto utile, quello alla nostra coalizione progressista, perché tutti i voti a Calenda e a Conte sono a partiti autoisolati e faranno vincere la Meloni”. “Credo nel fatto che Berlusconi presidente del Senato e Salvini ministro dell’Interno non ce li meritiamo – aggiunge Di Maio – abbiamo visto come amministrano lo Stato. Quando abbiamo fatto parte della stessa coalizione con la Lega, ho visto Salvini scegliere sempre in base ai sondaggi e questo non vuol dire fare il bene del paese, amministrare per gli italiani”.