Scontro tra Bruno Tabacci e Michele Santoro a DiMartedì, trasmissione condotta da Giovanni Floris su La7, durante la puntata del 14 settembre.
“Il ricordo di Santoro sul voto del padre mi riporta alla memoria cos’è stato il periodo della costruzione, con partiti popolari che avevano 8 milioni di iscritti. A differenza sua non ho fatto parte di quelli che hanno demolito la politica, anche con la televisione in questi anni”, ha detto Tabaci.
Secondo il deputato, che ha formato Impegno Civico insieme a Luigi Di Maio, è stata questo atteggiamento nei confronti della politica che ha portato il M5S al 33 per cento alle elezioni del 2018.
Santoro ha replicato: “Tabacci dice che io sono colpevole di aver dato spazio al Movimento e sono stato punito con l’estromissione dalla tv. Ma anche quando sono uscito, il declino dei partiti è continuato quindi siete stati voi ad aver perso, avete imposto le vostre scelte all’elettorato”.
E ancora: “Il Pd a Bologna propone ai suoi elettori l’alleato di Berlusconi, Pier Ferdinando Casini”.
“E qual è il problema?”, ha domandato Tabacci.
L’ex conduttore della Rai ha quindi parlato di Draghi: “Questo governo mostruoso ha iniziato a scalpitare con le elezioni vicine e Draghi, che non è stato fatto presidente della Repubblica, ne ha approfittato”.
Tabacci ha ribattuto: “Una tesi contraddittoria, lei aveva detto che Draghi voleva durare il più possibile e poi lamenta il voto anticipato”.
Santoro ha risposto: “Ma io parlo un italiano comprensibile. Ho appena detto quello che pensa”.
Tabacci ha ripreso il discorso e ha detto: “Lei è un maestro della televisione, ma non accetto che mi faccia apparire come uno che parla sopra gli altri”.
Santoro ha quindi domandato: “Ma quando l’ho detto, vuole fare la vittima?”.