Santoro: “Voto per chi? Sono combattuto”

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“Quando ero bambino mio padre si preparava per andare a votare, col suo vestito migliore e mi portava con lui al seggio. Non mi parlava di politica ma questa era una lezione d’educazione civica. Io il voto ce l’ho stampato non nella memoria ma sulla pelle come se fosse un tatuaggio. Stavolta però è come se me lo avessero rubato, come se mi avessero portato via un pezzo di pelle”.

Così Michele Santoro ospite di DiMartedì nella puntata del 13 settembre su La7.

All’ex conduttore Rai non sono piaciuti i tempi di questa campagna elettorale: “non abbiamo avuto la possibilità di mettere insieme candidati e progetti alternativi. Sono stati scelti tutti dalle segreterie dei partiti. Noi elettori non contiamo più niente”, ha spiegato.

Quanto alla crisi energetica, Santoro ha detto: “Comincio a pensare che tra poco i forni smetteranno di fare il pane, perché c’è una guerra di cui i partiti non parlano. Non affrontano questo problema. Si sfidano in dibattiti esangui senza passione, convinzione, senza dirci qual è il modo per far finire questo conflitto. E intanto la gente va in piazza con le bollette perché non ce la fa a pagarle”.

“Voto per chi? Sono combattuto. Chi mi rappresenta e mi dà una soluzione al problema che c’è in questo momento? Non vorrei andare a fare il tressette a perdere in cabina, ma vorrei votare qualcuno in cui credo”, ha aggiunto.

Santoro e Tabacci si scontrano a DiMartedì: “Ma vuole fare la vittima per forza?”

Scontro tra Bruno Tabacci e Michele Santoro a DiMartedì, trasmissione condotta da Giovanni Floris su La7, durante la puntata del 14 settembre.

“Il ricordo di Santoro sul voto del padre mi riporta alla memoria cos’è stato il periodo della costruzione, con partiti popolari che avevano 8 milioni di iscritti. A differenza sua non ho fatto parte di quelli che hanno demolito la politica, anche con la televisione in questi anni”, ha detto Tabaci.

Secondo il deputato, che ha formato Impegno Civico insieme a Luigi Di Maio, è stata questo atteggiamento nei confronti della politica che ha portato il M5S al 33 per cento alle elezioni del 2018.

Santoro ha replicato: “Tabacci dice che io sono colpevole di aver dato spazio al Movimento e sono stato punito con l’estromissione dalla tv. Ma anche quando sono uscito, il declino dei partiti è continuato quindi siete stati voi ad aver perso, avete imposto le vostre scelte all’elettorato”.

E ancora: “Il Pd a Bologna propone ai suoi elettori l’alleato di Berlusconi, Pier Ferdinando Casini”.

“E qual è il problema?”, ha domandato Tabacci.

L’ex conduttore della Rai ha quindi parlato di Draghi: “Questo governo mostruoso ha iniziato a scalpitare con le elezioni vicine e Draghi, che non è stato fatto presidente della Repubblica, ne ha approfittato”.

Tabacci ha ribattuto: “Una tesi contraddittoria, lei aveva detto che Draghi voleva durare il più possibile e poi lamenta il voto anticipato”.

Santoro ha risposto: “Ma io parlo un italiano comprensibile. Ho appena detto quello che pensa”.

Tabacci ha ripreso il discorso e ha detto: “Lei è un maestro della televisione, ma non accetto che mi faccia apparire come uno che parla sopra gli altri”.

Santoro ha quindi domandato: “Ma quando l’ho detto, vuole fare la vittima?”.

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