«Altro che insulti: si sta verificando ciò che avevo previsto. A ogni sconfitta della Russia corrisponde un aggravamento del conflitto e una crescita delle devastazioni a danno dei civili. Dopo essere arretrata a Kharkiv, la Russia ha lanciato una pioggia di missili contro i siti ucraini. La popolazione ucraina è rimasta senza luce e molto altro».
Così su Facebook il professor Alessandro Orsini.
«Vedo che “Repubblica” torna ad attaccarmi. La manipolazione dell’informazione in Italia è enorme. Non io sono stato smentito, ma Mario Draghi e i suoi sostenitori. Draghi aveva sostenuto che l’Ucraina, uccidendo tanti russi con le nostre armi, avrebbe portato Putin al tavolo della pace. Ma questo non accade. Draghi vuole sconfiggere la Russia sul campo. Vi sembra un atteggiamento moderato? Vi sembra una strategia utile all’interesse nazionale dell’Italia? Posta in una condizione disperata, la Russia prenderà in considerazione l’uso delle armi nucleari. Lo dicono i vertici della Casa Bianca, mica i russi», prosegue il post.
«Quanto agli strali di “Repubblica”, ho già risposto ad Antonio Polito, il quale aveva avanzato la stessa obiezione illogica contro di me che oggi ritrovo sul giornale di Molinari. Spiego di nuovo per Molinari. Avevo detto che la Russia avrebbe devastato l’Ucraina “come e quando vuole” ed è accaduto. L’Ucraina è uno Stato sventrato. A dirlo è stato il sindaco ucraino di Mariupol, mica io. A dirlo è stato lo stesso Zelensky. Tutti possono constatare che l’Ucraina è un cumulo di macerie. Come ho già spiegato a Polito citando l’esempio di Coventry, un Paese può essere sventrato e continuare a combattere. L’Ucraina è sventrata e resiste. Sotto il profilo logico, la prima affermazione non implica la negazione della seconda», ha spiegato il docente.
«Gli insulti che ricevo confermano la mia tesi sull’arretratezza culturale dell’Italia in materia di sicurezza internazionale, di cui ho parlato nel mio libro sull’Ucraina. Infine, non ho chiuso nessun profilo twitter per la semplice ragione che non l’ho mai usato. Non ho mai cancellato un solo tweet. Auguro ai miei studenti di crescere in un Paese più libero di quello in cui viviamo. L’Italia è certamente più libera della Russia, ma è ugualmente piena di disinformazione e di manipolazione dell’informazione. Ribadisco ciò che ho scritto nel mio libro: in Italia non esiste vera libertà di informazione in materia di politica internazionale e noi dobbiamo batterci per ampliare gli spazi di libertà e di discussione critica», ha concluso.