Ospite nei giorni scorsi a L’aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlino su La7, l’ex premier Mario Monti ha commentato la frase pronunciata durante un comizio da Giorgia Meloni: «Finita la pacchia sull’Europa».
«Quello che mi colpisce un po’ in quello che ha detto la Meloni… non bisogna andare indietro tanto, è un governo che non ha particolarmente stimato, quello di Conte, il Conte II, che ha portato a casa dal Next Generation Ue più soldi di tutti gli altri stati dell’Unione Europea», ha detto Monti.
Merlino ha domandato: «Mi sta dicendo che Conte è meglio di Draghi? Questa è una notizia».
Monti ha ribattuto: «No, no. Il compito di Draghi è stato ed è quello di impiegare bene questa valanga di soldi, ma non è stato Draghi ad ottenerla, è stato durante il governo Conte. Quindi, nella logica della Meloni e anche considerando gli interessi nazionali, bisogna che la Meloni riconosca che Conte ha realizzato questo in maniera suprema». «A Draghi rimprovero di essersi dimesso», ha aggiunto.
Quanto a Gianluigi Paragone, il leader di Italexit ospite in collegamento prima di lui, Monti ha detto: «Dice oggi le cose che anni fa dicevano quelli che andranno al governo».
Monti: “Spero finisca era tecnici ‘foglia di fico’”
“Io spero che l’era dei tecnici, usati come foglie di fico per coprire le incapacità delle forze politiche, sia terminata. Ma non penso che l’unità nazionale sia una catastrofe”. Mario Monti spiega anzi che “solo con l’unità nazionale ma con un progetto politico dietro, si può chiamare ogni parte della società a prendersi una quota del costo per il rinnovamento del Paese”. A Otto e Mezzo, su La7, il senatore a vita guarda poi alle elezioni per osservare che “paradossalmente, se il centrodestra governerà bene durerà poco, perché governare bene vuol dire stare bene in Europa, nell’Alleanza Atlantica e saper gestire i problemi di bilancio dell’Italia. E questo – annota ancora – porrebbe un problema a Salvini e porterebbe alla dissoluzione della coalizione”.
Russia: Monti, anche uscita Usa può essere interferenza
“Sarei sorpreso se nessuna parte di questi finanziamenti fosse andata a partiti italiani”, dice Mario Monti a Otto e Mezzo su La7, aggiungendo che “per noi il processo democratico è sacro e va difeso da ogni tipo di interferenza, sia interna che esterna”. “Se fossi a Palazzo Chigi – rileva allora il senatore a vita – inviterei gli americani a trasmetterci le informazioni che possano avere conseguenze, perché se non è una fuga di notizie e se c’è, anzi, una partecipazione dell’amministrazione americana a questo documento, anche un’uscita di questo genere può essere ritenuta un’interferenza nella nostra campagna elettorale”. “Su queste questioni gli Stati devono essere puntigliosi”, ha concluso Monti.