Scarpinato replica a Renzi: «Gli italiani hanno imparato a conoscerlo come portavoce prezzolato di interessi di potenze straniere»

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Matteo Renzi? «Gli italiani hanno imparato a conoscerlo come portavoce prezzolato di interessi di potenze straniere, nemico dell’assetto della Costituzione e promotore di leggi dichiarate incostituzionali che hanno contribuito a svuotare i diritti dei lavoratori e ad impoverirli».

L’ex procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, ora candidato con il M5s al Senato, ha replicato agli attacchi di Matteo Renzi.

Il leader d’Italia viva domenica era arrivato a Palermo e aveva attaccato frontalmente l’ex pm dicendo: «Io quando penso a Roberto Scarpinato penso alle pagine di Luca Palamara. Il sistema Montante, le raccomandazioni. Noi non prendiamo lezioni di antimafia da chi come Roberto Scarpinato ci cela il suo rapporto con Montante e siamo costretti a leggerlo sul libro di Palamara».

Renzi si riferiva al alcuni passaggi del libro Lobby e Logge, il saggio-intervista di Alessandro Sallusti a Palamara: «Se legge il suo curriculum completerà l’elenco delle medaglie, ma non troverà l’intima amicizia con Antonello Montante, il quale annotava i favori anche molto personali che gli venivano richiesti, come del resto anche quelli provenienti dagli altri magistrati da lei citati”, sostiene Palamara riferendosi a Scarpinato».

Scarpinato ha scritto ieri in una nota: «A pochi giorni dalle elezioni politiche nazionali del 25 settembre, Renzi che sino ad oggi non si era mai occupato della mia persona, ha sferrato un attacco nei miei confronti replicando insinuazioni calunniose e prive di alcun fondamento di Luca Palamara, ex magistrato radiato dall’ordine giudiziario per indegnità e rinviato a giudizio per gravi reati».

«Renzi – continua il candidato del M5s – è evidentemente preoccupato della costante crescita di consensi del Movimento Cinque Stelle per il quale sono candidato come senatore, attestata anche dalla straordinaria affluenza ed accoglienza popolare nelle piazze nelle quali proprio in questi giorni, parlando insieme al Presidente Conte, ho stigmatizzato il ritorno in campo come protagonisti della vita politica di personaggi già condannati per collusione con la mafia, e ho denunciato il pericolo che i fondi del PNRR finiscano nel buco nero della corruzione, dello sperpero clientelare e di accordi spartitori tra cordate di potere e gruppi di interesse. Temi questi per i quali Renzi non mostra alcuna sensibilità, essendo piuttosto interessato a riforme finalizzate a condizionare l’indipendenza della magistratura e a ridurre il controllo di legalità sul mondo dei potenti».

All’ex procuratore generale di Palermo non provoca «nessuna meraviglia che Renzi non esiti a fare ricorso per biechi calcoli elettoralistici a tali squallidi metodi diffamatori nei confronti di chi ritiene essere temibile antagonista politico per la credibilità personale conquistata in decenni di attività al servizio dello Stato sul fronte del contrasto alla criminalità mafiosa ed ai suoi potenti complici nel mondo dei colletti bianchi».

Poi Scarpinato ha aggiunto: «Non è un caso che la reputazione e credibilità di Renzi siano progressivamente colate a picco via via che gli italiani hanno imparato a conoscerlo come portavoce prezzolato di interessi di potenze straniere, nemico dell’assetto della Costituzione e promotore di leggi dichiarate incostituzionali che hanno contribuito a svuotare i diritti dei lavoratori e ad impoverirli».

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