«Ho sempre detto che siamo coinvolti in una danza macabra con Putin e che a ogni nostra mossa sarebbe corrisposta una sua contromossa; che Putin avrebbe preso le sue decisioni guerra facendo; che avrebbe aggravato il conflitto a ogni sconfitta subita. Dopo la vittoria ucraina a Kharkiv, avevo invocato una trattativa, ma i leader europei hanno parlato soltanto il linguaggio della forza: “Sconfiggeremo Putin sul campo e umilieremo la Russia come nessuno mai”».
Lo ha scritto in un post su Facebook il professor Alessandro Orsini.
«Siamo caduti in una barbarie culturale. Gli studiosi che parlano di pace, trattativa, punto di incontro, dialogo, sono tacciati di essere “pupazzi prezzolati” dal Cremlino, “putiniani” e molto altro. Questo è ciò che accade quando l’Europa cade nelle mani dei falchi.
Adesso Putin si precipita verso l’annessione delle regioni occupate, che potrebbero diventare territorio nazionale russo. Nella “dottrina difensiva” russa, l’uso delle armi nucleari è consentito in caso di minaccia del territorio nazionale. Nella migliore delle ipotesi, l’annessione giustificherebbe la coscrizione di massa. E sarebbe comunque una drammatica escalation. Staremo peggio, non meglio. Gli ucraini staranno peggio, non meglio», ha spiegato.
«Nel dibattito italiano, i falchi riconducono ogni problema in Ucraina alla conferenza di Monaco del 1938: “Se a Monaco i falchi avessero prevalso sulle colombe – dicono i falchi nostrani – Hitler non avrebbe invaso la Polonia”. Da questo precedente viene ricavata la tesi assurda secondo cui le guerre scoppiano quando le colombe prevalgono sui falchi.
Capito? Prendi Monaco 1938 e scrivi la storia di tutte le guerre del mondo.
Capito? Prendi Monaco 1938 e hai capito tutto, sai tutto, capisci tutto.
È incredibile come la storia possa essere distorta e manipolata a uso e consumo del governo di turno.
In Italia si è arrivati a questo assurdo; l’assurdo che le colombe causano le guerre.
Come se i falchi non avessero causato migliaia di guerre.
Come se Hitler fosse una colomba», conclude il post.