Fassina, deputato di LeU: “Voto Conte”

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“Il mio voto domenica prossima è per il M5S guidato da Giuseppe Conte”. Lo scrive sui suoi profili social Stefano Fassina, deputato di LeU in questa legislatura,o spiegando il motivo della sua scelta “meditata e motivata, ma dolorosa perché, per la prima volta in quasi 4 decadi di presenze alle urne, mi separo dalla filiera originata dal Pci, di cui anche Liberi e Uguali, nel 2018, era in parte e indirettamente derivazione. Scelgo il MoVimento 5 Stelle – scrive Fassina – per una regione essenziale. Per quelli che rappresenta: le periferie sociali, le classi medie spiaggiate, le generazioni più giovani e più intransigenti sulla conversione ecologica integrale. Per quelli che c’erano stasera in piazza SS Apostoli, più che per i protagonisti del palco”.

Nel post pubblicato su Facebook da Fassina si legge:

«È una scelta meditata e motivata, ma dolorosa perchè, per la prima volta in quasi 4 decadi di presenze alle urne, mi separo dalla filiera originata dal #PCI, di cui anche Liberi e Uguali, nel 2018, era in parte e indirettamente derivazione. Scelgo il MoVimento 5 Stelle per una regione essenziale. Per quelli che rappresenta: le #periferie sociali, le classi medie spiaggiate, le generazioni più #giovani e più intransigenti sulla conversione ecologica integrale. Per quelli che c’erano stasera a Piazza SS Apostoli, più che per i protagonisti del palco.
Certo, le fasce di #popolo dissanguato rappresentate dal MoVimento sono minori rispetto al picco delle ultime elezioni politiche. Dopo la fase catch all dalla facile postazione dell’opposizione, la perdita di consenso è inevitabile conseguenza della profilazione della identità, dovuta agli anni di governo nazionale e nei Comuni. Ma il M5S rimane, nell’arco #progressista, il soggetto politico di gran lunga più insediato tra le fasce di popolo più in difficoltà. Qui, sta l’unico dato politico per accomunare il #M5S a La France Insoumise: le constituency, per usare il termine tecnico di scienza della politica. Il tentativo mediatico di screditare Giuseppe Conte nell’accostamento a Jean-Luc Mélenchon è ridicolo.
La base sociale di riferimento è condizione necessaria ad alimentare risposte giuste: se rappresenti quelli che stanno bene, è piuttosto improbabile che tu abbia come priorità gli interventi per quelli che stanno male. Ti concentri su punti post-materiali. Puoi eticizzare tutti i conflitti (dalla #guerra, alle tasse, dal #lavoro, all’immigrazione), tanto non pagano i tuoi. Insomma, la sinistra ufficiale è un lusso che le periferie sociali non possono permettersi.
Certo, la condizione sociale dei rappresentati non è condizione sufficiente per definirti, altrimenti, in ossequio ad un determinismo economicistico, potremmo orientarci a destra, ancora più forte del M5S fuori dalle Ztl. Per scegliere da che parte stare, è quindi decisivo analizzare anche quello che si fa, perchè oramai dovrebbe essere chiaro: non si è sinistra per rendita da gloriosa eredità o per roboanti propositi scritti e declamati.
🗣In ragione del principio enunciato da uno dei maggiori filosofi contemporanei, Forrest Gump, “sinistra è chi sinistra fa”. Il M5S ha fatto cose di sinistra, anche quando ha governato con la destra. Elenco soltanto i titoli: nel Governo Conte I, il Reddito di Cittadinanza, strumento di contrasto alla #povertà e “salario di riserva” per resistere al ricatto del #lavoro povero; il Decreto Dignità, la prima misura in controtendenza dopo quasi 30 anni di precarizzazione del lavoro, attuata attraverso l’introduzione di specifiche causali per disboscare la giungla dei contratti a tempo determinato.
Poi, nel Governo Conte II, “l’europeismo consapevole”, sostenuto soltanto da alcuni di noi di LeU, nella resistenza all’imposizione del Mes; il blocco dei licenziamenti durante la fase più acuta della #pandemia, unico Stato a realizzarlo, seguito per un breve periodo dalla Spagna; la coerenza sulle politiche per la conversione ambientale, in particolare nella destinazione degli incentivi per la rottamazione delle auto e sul ciclo dei rifiuti a Roma; “l’atlantismo adulto” nello smarcamento dalla linea “più armi a #Kiev, più sanzioni a Mosca” e nell’insistenza sul negoziato per promuovere la pace, senza alcuna ambiguità sulla responsabilità di Putin nell’ingiustificabile aggressione all’Ucraina.
👉 Certo, vi sono stati anche provvedimenti inaccettabili nei governi presieduti da Giuseppe Conte, in particolare i famigerati “Decreti sicurezza” concessi alla Lega di Matteo Salvini. Certo, permangono ambiguità sul riconoscimento della funzione insostituibile delle rappresentanze sociali e dei “corpi intermedi”. Quindi, nessuna aspettativa salvifica. Nessuna cambiale in bianco. Ma il cammino intrapreso dal M5S, al prezzo di perdite consistenti in termini di parlamentari e consenso elettorale rispetto a 5 anni fa, è chiaro. Il programma è condivisibile e le candidature selezionate sono di qualità.
🖋️Oltre che meditata e motivata, la scelta “eretica” del mio #voto è dolorosa perchè continuo a sentire un legame profondo con la comunità della sinistra ufficiale e, in particolare, con la comunità del Partito Democratico , nonostante la traumatica separazione imposta nel 2015 dal Jobs Act e dalla “Buona scuola”. È una comunità dove militano nei circoli, anche nei luoghi più impervi, nelle feste de L’Unità, nel volontariato elettorale, compagne e compagni, amiche e amici straordinari per passione e intelligenza politica disinteressata. Sono la migliore “società civile”. Ma la Politica è educazione sentimentale, Rossana Rossanda ha rimarcato nella sua autobiografia.
👥Dopo le elezioni, lavoreremo insieme a tante donne e uomini provenienti dai percorsi della sinistra sociale e ambientalista, con autonomia, per realizzare una relazione politica strutturata con il M5S. L’obiettivo è la ricostruzione, su solide fondamenta di cultura politica, dell’Alleanza progressista, sciaguramente interrotta da chi ha eretto il Governo #Draghi a discriminante politica. Insomma, il 25 Settembre è un passaggio di fase. Per quanto il futuro possa essere gravido di pericoli da destra, domenica prossima è un’alba, non un tramonto, per chi vuole fare “il mestiere della Sinistra nel ritorno della Politica”»

Lombardi a Fassina: “Vinciamo insieme a battaglia sulla giustizia sociale”

“Stefano, da quando anni fa, proprio con te, abbiamo iniziato a condividere la battaglia a tutela delle famiglie truffate dai Piani di Zona romani, ho visto quali risultati possiamo portare unendo le forze, pur nelle reciproche e utili differenze. La battaglia sulla giustizia sociale è ancora lungi dall’essere esaurita, purtroppo, ma insieme possiamo vincerla. Intanto grazie per la tua fiducia”. Così Roberta Lombardi, assessora M5S alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio, commenta su Facebook il post di Stefano Fassina (LeU) in cui dichiara che alle elezioni politiche di domenica, 25 settembre, voterà per Conte e il M5S.

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