Paragone: “Noi sconfitti, Meloni decida se governare per italiani o per finanza”

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“E’ una sconfitta, non mi piace barcamenarmi. Per un partito appena nato il 2% è comunque un buon dato, ma il nostro traguardavo voleva essere del 3%. Sul perché non lo abbiamo raggiunto ci sono diversi motivi. Il primo è dovuto all’affluenza che si ferma in una soglia che diventerà sempre più la soglia delle nuove abitudini elettorali italiane. Poi perché per quanto riguarda i due principali bacini – la Lega e il Movimento Cinque Stelle, uno è andato quasi totalmente su FdI e l’altro è ritornato alla ‘casa madre’. Era quindi difficile ricavare altri spazi disponibili. Il fattore reddito di cittadinanza dimostra comunque essere una rendita elettorale”. Lo dice all’Adnkronos Gianluigi Paragone, leader di Italexit, commentando la propria sconfitta elettorale e la vittoria di Giorgia Meloni. “La leader di Fratelli d’Italia dovrà far capire agli italiani che i problemi per cui loro si stanno lamentando saranno presi in considerazioni. Ci sono sempre meno soldi in tasca, per gli imprenditori diventa difficile fare impresa e per i lavoratori è difficile avere una prospettiva di conservazione del lavoro e di uno stipendio adeguato. Meloni dovrà decidere se governare per gli italiani o per la finanza”, conclude Paragone.

Paragone: “Speravamo in affluenza superiore. È una spia rossa sul cruscotto della futura classe dirigente”

“Il risultato di Italexit al di sotto delle aspettative? La nostra scommessa era superare soglia di sbarramento e speravamo in affluenza superiore. Non credo che un’affluenza così bassa sia un bene per il paese”. Lo dice il leader di Italexit, Gianluigi Paragone, al tg di La7. “E’ una spia rossa sul cruscotto della futura classe dirigente”.

“È una spia rossa sul cruscotto della futura classe dirigente. Il governo Draghi comunque non mi sembra abbia portato grande fortuna alle forze che lo hanno sostenuto, ne escono molto ammaccate. Qualcuno si fida ancora del Movimento Cinque Stelle: rispetto al Nord sono fortemente asimmetrici i dati del Sud dove il reddito di cittadinanza è diventato una rendita politica”, ha aggiunto Paragone.

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