L’ex ministro DC Mannino: “Salvini e Berlusconi? Due belle figurine. Meloni Premier? Non può che essere lei”

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“Salvini e Berlusconi? “Due belle figurine”. Giorgia Meloni Premier? “Non può che essere lei”. “Il Pd? “Ha esaurito le sue cartucce”. Mentre gli ex Dc Tabacci e Rotondi, che tornano in Parlamento, sono “piccoli pezzi di modernariato in un arredamento postmoderno”. Calogero Mannino, ex potente ministro democristiano, commenta con l’Adnkronos l’esito delle Elezioni Politiche e non risparmia critiche a nessuno. “Questa legislatura inaugura definitivamente il superamento della Prima e della Seconda Repubblica. E’ chiusa la stagione del populismo. Chi dice che Fratelli d’Italia è un partito populista sbaglia, Giorgia Meloni ha realizzato con poche pennellate una forma moderna di partito che la porta a essere coerente con il modello del partito conservatore inglese”. “Quindi, entriamo in una stagione muova, infatti Meloni ricorda che questa è la legislatura in cui si dovrà affrontare il problema delle riforme. E non credo si illuda che si possa fare con la maggioranza, ma ha la forza sufficiente per chiedere alle opposizioni un confronto serrato e concreto su un modello di riforma”.

Per Mannino “si può immaginare che si introducano forme di presidenzialismo, di questo si è parlato fino ad oggi. Questo stesso aveva tentato, con la sua riforma, dal cammino inceppato, lungo il proprio percorso il progetto di Renzi”. “Dobbiamo renderci conto che la Meloni ha una linea di discendenza dalla Fiamma ma nelle circostanze storiche e politiche del momento”.

“Anche questo straccio di Europa fin qui realizzato, che poi è stata un’Europa del mercato e della moneta, deve diventare un’Europa politica, ma è tale se ha una difesa e infatti tutti i paesi dell’Europa stanno sostenendo l’Ucraina che è una forma surrettizia di intervento”, spiega l’ex ministro.

Parlando del successo ottenuto dal M5S di Giuseppe Conte, Calogero Mannino dice: “Il popolo italiano finisce con il non sorprendere mai. Ama confermarsi uguale a se stesso. I Cinque Stelle hanno gestito il governo con la partecipazione diretta di due governi, che sono stati disastrosi, il gialloverde e giallorosso. C’è stata la necessità di chiamare d’urgenza un ‘salvatore’ della patria (Draghi nrdr), che in questa campagna elettorale era sotto accusa. Ma nessuno gli ha ricordato cosa è stata la gestione della sanità con il suo governo”.

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