I ‘tecnici’ siano un’eccezione, non la regola. Ecco il ‘paletto’ che Silvio Berlusconi pone a Giorgia Meloni per la formazione del nuovo governo di centrodestra. A parlare a nome del Cav è, come sempre, Antonio Tajani, che in tv smentisce ”frizioni” con la presidente di Fdi e Matteo Salvini ma manda un messaggio preciso agli alleati: ”Pari dignità per Forza Italia, che significa avere un peso specifico analogo a quello della Lega, visto che abbiamo avuto gli stessi voti. Noi siamo determinanti, siamo per un esecutivo politico, poi se c’è qualche personaggio che nella sua vita ha raccolto un’esperienza tale da essere al governo senza stare in Parlamento, può accadere, ma devono essere dei casi, non la regola…”. Parole che in via della Scrofa suonano come una sorta di monito, a cui nessuno replica, perché in questi giorni di frenetiche trattative, sospese solo in questa domenica dedicata alla famiglia, il silenzio è d’oro. Meglio agire e parlare solo quando ci sono fatti concreti e decisioni da comunicare. Meloni continuerà anche la prossima settimana a fare bilaterali e a tenere contatti a 360 gradi per arrivare a una squadra di alto profilo, con persone di qualità, nell’interesse del Paese. Anche Salvini fa sapere in una nota che ”è impegnato affinché la Lega dia all’Italia la squadra di governo migliore possibile” e annuncia per martedì un altro Consiglio federale ”per condividere e poi scegliere i nomi più adatti”.
Energia, Cingolani: “Italia segue linea definita, Meloni informata degli sviluppi”
Incontri con la Meloni? “Ho informato di qualunque sviluppo internazionale di cui mi stessi occupando. Non è che vado lì come Cingolani, ma per l’Italia. E’ mio dovere concordare con Draghi e, in accordo con lui, avvisare chi viene dopo che stiamo andando in questa direzione. Stiamo facendo un buon servizio e chi viene dopo ci dice di sì. C’è poca ideologia in questo”. Lo ha detto Roberto Cingolani a Mezz’ora in più sulla transizione di governo nel settore dell’energia. Il ministro della Transizione ha spiegato: “In qualunque democrazia avanzata ci sono delle posizioni internazionali, su questoni di rilevanza strategica, su cui una democrazia forte dà un volto unico, questo è il caso. Con esemplare trasparenza l’Italia ha fatto capire di seguire una linea internazionale definita, perché è tecnica. Con i watt si fa poca politica, la sicurezza energetica dipende da watt e metri cubi”.