L’ambasciatore russo a Roma, Sergei Razov, convocato alla Farnesina dal segretario generale del ministero, Ettore Sequi, che condannato i referendum “farsa” nelle quattro regioni ucraine occupate, “ha respinto categoricamente le dichiarazioni della parte italiana”. E’ quanto si legge in una nota dell’ambasciata russa, che dà conto dell’incontro alla Farnesina di questa mattina.
“L’ambasciatore – si legge – è stato invitato al ministero degli Esteri della Repubblica Italiana, dove è stato ricevuto dal segretario generale della Farnesina, ambasciatore Ettore Francesco Sequi. Nel corso del colloquio, il diplomatico italiano ha annunciato le valutazioni ufficiali concordate a livello dell’Ue sui referendum terminati il 27 settembre nelle repubbliche popolari di Donetsk e di Luhansk, nelle regioni di Kherson e di Zaporozhzhia, a seguito dei quali sono entrati a far parte della Federazione Russa”.
“Da parte sua, l’ambasciatore di Russia ha respinto categoricamente le dichiarazioni della parte italiana e ha esposto le sue posizioni in merito alle questioni che sono state toccate nello spirito di quanto disposto dal discorso del presidente della Federazione russa Vladimir Putin nella Sala di San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino il 30 settembre”, conclude la nota.
Ambasciatore russo convocato alla Farnesina: “Ferma condanna dell’Italia per i referendum farsa”
Il Segretario Generale della Farnesina, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ha convocato questa mattina al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale l’Ambasciatore russo Sergey Razov, nel contesto di un’azione coordinata con i partner dell’Unione Europea.
L’Ambasciatore Sequi ha innanzitutto espresso la più ferma condanna dell’Italia per i referendum farsa, illegalmente condotti dalla Federazione Russa per annettere i territori occupati nelle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhia.
Il Segretario Generale della Farnesina ha in seguito esortato le autorità russe a revocare tali atti illeciti, il cui esito l’Italia non intende riconoscere, e a ritirare immediatamente, completamente e senza condizioni le forze russe dal territorio ucraino. La minaccia di impiegare armi nucleari, le gravissime violazioni dei principi e delle regole della Carta delle Nazioni Unite minano gravemente la sicurezza globale.
L’Ambasciatore Sequi ha quindi confermato la determinazione italiana ed europea ad aumentare la pressione nei confronti della Federazione russa affinché cessi l’aggressione, ribadendo il sostegno dell’Italia alla piena sovranità, indipendenza ed integrità territoriale dell’Ucraina.
L’Italia “esorta le autorità russe a revocare questi atti illeciti e a ritirare le forze russe immediatamente, completamente e senza condizioni le forze russe dal territorio ucraino”, ha detto l’Ambasciatore Sequ a Razov, esprimendo “la più ferma condanna per i referendum farsa nelle quattro regioni” ucraine illegalmente condotti dalla Federazione Russa. Si tratta di “consultazioni che Mosca ha condotto in maniera illegale in violazione di ogni norma del diritto internazionale”. Sequi ha spiegato di aver convocato l’ambasciatore nel quadro di “un’azione coordinata con altri partner ue” per mandare a Mosca “un segnale comune, fermo è inequivocabile”.
Secondo Sequi “con le sue azioni la Russia mette gravemente a rischio la sicurezza globale”. “L’attacco è l’invasione di un Paese sovrano, la minaccia di impiegare armi nucleari, la mobilitazione militare su larga scala e i tentativi di presentare falsamente il territorio ucraino come appartenente alla Russia minano l’ordine internazionale basato su regole e sono una palese violazione dei principi della Carta dell’Onu e del diritto internazionale”, ha affermato Sequi, in una dichiarazione alla stampa.
L’Italia “continuerà a fornire un forte sostegno all’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario”, ha poi ribadito Sequi. “Quanto ai tentativi della Russia di legittimare una condotta illegale – ha continuato – ho ricordato che vi sono un aggredito e un aggressore. In linea con la Carta dell’Onu e il diritto internazionale, l’Ucraina sta esercitando il suo legittimo diritto a difendersi da un’aggressione per riprendere appieno il controllo del suo territorio e ha diritto di liberare territori occupati all’interno di confini internazionalmente riconosciuti”.
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