“Certo che occorre parlare di pace. E di cosa vogliamo parlare? Di guerra atomica? C’è un clima interventista e si parla con indifferenza di guerra atomica, come se fosse un caso. Ma che roba è? Siamo impazziti?”.
Così a “Otto e mezzo” (La7) il filosofo Massimo Cacciari, che invita tutte le forze politiche, e in particolare al centrosinistra, di cui stigmatizza “la catastrofe culturale ampia e profonda, mai affrontata e messa in discussione”, anche in merito alla guerra.
“È chiaro che bisogna costruire la pace – continua Cacciari – è evidente che tutti debbano chiedersi come arrivare alla pace o a un armistizio al più presto, e non solo i 5 Stelle. Ci stiamo veramente avvicinando alla catastrofe, non so se è chiaro. Di cosa bisogna parlare se non di pace? Ma siamo matti?”.
Intervistato nei giorni scorsi da ‘La Stampa’, Cacciari ha detto: “Il pericolo che corriamo oggi non ha più nulla a che fare con i totalitarismi. Quella che è entrata in crisi, e da trent’anni ormai, è la democrazia progressiva, nata in Europa dopo la Seconda guerra mondiale – dice ancora Cacciari – Una democrazia che spingeva i popoli ad aumentare i propri diritti, ad allargare la base sociale di chi ne godeva, a migliorare le proprie condizioni di vita. Quando questo allargamento progressivo si è interrotto, è nata la rivolta dei populismi e dei sovranismi contro l’Europa”.
Quanto alla sinistra “dire che è apparsa in difficoltà è dire poco. Io sarei molto meno generoso: la sinistra italiana è entrata in totale confusione. La definirei una catastrofe mentale”, dice Cacciari. “Ma come? Si sostiene che il pericolo è quello del fascismo, cioè di un attacco eversivo allo Stato, e non si riesce a trovare il modo di combattere quel rischio tutti insieme? Credo – aggiunge – che il gruppo dirigente del Pd dovrebbe fare un’analisi molto seria”. E sui possibili rapporti tra Partito democratico e Cinquestelle conclude: “Se i due principali partiti dell’opposizione si uniranno (come avrebbero dovuto fare, secondo me, fin dal 2018) allora ci sarà un riequilibrio e l’opposizione di centrosinistra potrà fronteggiare il governo di destra. Altrimenti non ci sarà speranza alcuna”.