A Novara ha ceduto una parte del cavalcavia 25 aprile, nella parte terminale, in direzione uscita dalla città verso Milano.
Il cedimento – riporta l’Ansa – si è verificato alle 7.30 e una vettura che stava transitando è finita nella fenditura che si è aperta al bordo, verso i campi, senza però crollare di sotto, in questa parte comunque a un’altezza ben più ridotta rispetto alla parte centrale. Nessun ferito tra gli occupanti dell’auto. Sul posto sono quindi giunti la polizia municipale e i vigili del fuoco per verificare i danni e per valutare le cause del cedimento, se strutturali o legate alla pioggia. Il cavalcavia è chiuso al traffico.
“Fortunatamente non ci sono stati feriti. Non si è trattato della caduta del ponte, ma del distacco di una spalletta del muro di contenimento, nella parte finale”. Così il sindaco di Novara, Alessandro Canelli. “Ora come amministrazione – prosegue il primo cittadino – verificheremo principalmente due cose: la prima come sia potuto succedere questo incidente, visto che era stato fatto un lavoro di consolidamento della struttura soltanto sette anni fa, e visti i monitoraggi che vi sono stati negli anni successivi. Il sovrappasso non era tra quelli cittadini a rischio. Abbiamo attivato con la massima urgenza tutti gli strumenti per capire come si sia potuto verificare una situazione del genere”. Il Comune di Novara intanto, in merito ai disagi alla viabilità che si verificheranno nei prossimi giorni, causa chiusura della struttura, ha reso noto di avere già messo in cantiere un piano organizzativo che coinvolge trasporto pubblico, scuole e altre realtà cittadine.
“Il crollo torna a interrogare la qualità dei materiali con cui sono costruite le nostre infrastrutture primarie e la tenuta del nostro fragile paese, che più degli altri paesi europei è a grave rischio di dissesto idrogeologico”. Così il segretario regionale del Pd Piemonte, Paolo Furia. “Tanto si è detto, alcune cose si sono cominciate a fare per il rafforzamento strutturale del territorio – osserva Furia -, ma i risultati degli interventi del Pnrr, ad esempio, si vedranno solo dal 2023 in poi. Dobbiamo quindi tenere alta la vigilanza e non lasciar soli gli amministratori locali in questa storia”.