Ue, Calenda: “Se Meloni sbraita le fanno una pernacchia”

0
661

Non ci sarà prevenzione in Europa verso Giorgia Meloni, se dovesse divenire Presidente del Consiglio, ma se lei “va lì, sbraita, batte i pugni sul tavolo e dice ‘la pacchia è finita’, le fanno una pernacchia”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda durante un dibattito sul Pnrr assieme al sindaco di Ravenna Michele De Pascale, alla Festa delle città organizzato da Ali. Calenda è partito proprio sulla necessità di chiedere all’Europa una dilazione nella realizzazione dei bandi delle opere finanziate dal Pnrr, a causa delle difficoltà di indirli, come sollecitato anche da De Pascale. “I cambiamenti da chiedere – ha proseguito Calenda – sono di ordine implementativo”. I leader di Azione ha sottolineato la necessità di sostenere i sindaci con due miliardi per dar vita ad una stazione unica appaltante che permetta a tutte le amministrazioni comunali di indire le gare per le opere finanziate dal Pnrr”. “Se non otteniamo una dilazione dei tempi – ha proseguito – falliamo così come abbiamo fallito nei decenni passati nella gestione dei Fondi europei. In questo senso se non cambiamo la possibilità di realizzare le opere del Pnrr è pari a zero”. Questo implica la capacità del futuro governo di interloquire con Bruxelles e con gli altri governi dell’Unione.

Calenda: Mef? Meloni ci metta Michetti

Al Mef “Meloni prenda Michetti o uno così”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda durante un dibattito alla Festa delle città, organizzato da Ali. Calenda ha analizzato lo scenario economico, alla luce delle previsioni del Fmi: “Stiamo andando incontro ad uno scenario tremendo, di stagflazione, non so il grado di consapevolezza che c’è nel centrodestra. Stiamo sull’orlo di una tempesta perfetta e l’Italia è l’anello debole”. “I dubbi sulla loro consapevolezza nascono dal fatto che una settimana fa Salvini ha fatto una conferenza stampa in cui diceva di volere la flat tax, quota 100 e quant’altro. Questo porta l’Italia su un piano di stress finanziario”. In questo quadro si inserisce la difficoltà del centrodestra di trovare un ministro dell’Economia: “la cosa buffa è che Meloni per una vita si è scagliata contro i governi tecnici e ora cercano un tecnico ma non lo trovano. Ma questo è comprensibile perché un tecnico si dirà ‘che faccio se poi mi ritrovo metà della maggioranza che cerca di azzoppare la Meloni?’. Non ci sono le condizioni per accettare”. “Però – ha concluso Calenda – visto che Meloni ha sempre detto che non vuole tecnici, prenda Michetti o uno così”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here