Ucraina-Russia, Orsini: “Sarà un Natale di sangue”

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“Sarà un Natale di sangue, sarà una mattanza”. Così il professor Alessandro Orsini a Cartabianca sulla guerra tra Russia e Ucraina. “C’è il rischio di un’escalation nucleare. La mia speranza è che l’Italia avvii un processo politico nuovo verso un cessate il fuoco”, ha aggiunto sottolineando: “Siamo in una condizione più tragica di quella della scorsa settimana. Si prospetta una bagno di sangue a Kherson. I russi intendono combattere per mantenerla”.

Orsini contro Biden, Draghi e Stoltenberg: «Stanno facendo all’Ucraina ciò che hanno già fatto alla Siria»

«Se la trattativa con la Russia fosse iniziata quando la invocavo, cioè subito, l’Ucraina non si troverebbe nella tragica situazione di dover liberare quattro regioni. Con il passare dei mesi, l’Ucraina è sprofondata sempre più.
Più tardi avvieremo una trattativa con la Russia, più l’Ucraina si troverà in macerie. E non sto a dirvi quale tipo di mattanza si stia profilando a Kherson; quale ulteriore bagno di sangue».

Così su Facebook il professor Alessandro Orsini.

«Il cretino della guerra dice: “Stolto di un Orsini, i soldati ucraini stanno recuperando il terreno perduto!”.
E che cosa volete che risponda? Mi cadono le braccia.
Migliaia di soldati ucraini caduti, civili massacrati, bambini ammazzati, città rase al suolo, milioni di profughi: tutto questo per riconquistare una serie di territori che gli ucraini non avrebbero mai perduto con una trattativa. Questa linea dello scontro all’ultimo sangue l’hanno voluta Biden, Draghi, Stoltenberg, comodamente seduti sul divano.
Con la scusa della libertà, stanno facendo all’Ucraina ciò che hanno già fatto alla Siria.
Questi deliri collettivi si verificano quando il codice politico prende il sopravvento sul codice scientifico.
Quando i professori universitari parlano come i ministri; quando i due codici si sovrappongono e il secondo viene ricompreso nel primo, le società libere tremano», prosegue il post.

«L’Università non deve dimostrare fedeltà; deve dimostra libertà.
Quindi lasciatemi dire liberamente questo: che tu sia un giornalista, un professore universitario, un assessore alla cultura, un conduttore televisivo o radiofonico, sappi che impostare il dibattito sulla guerra in Ucraina in termini di “putiniani” e “anti-putiniani” è indice di sottosviluppo culturale.
Non essere un sottosviluppato culturale.
Non dire putiniani e anti-putiniani.
Ragiona criticamente, difendi il progetto illuministico.
Ama la società libera», conclude Orsini.

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