Travaglio: “Il debutto del governo Meloni è in totale continuità con il marciume dei governi Berlusconi”

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“Il debutto di questo governo mi pare in totale continuità con il marciume dei governi Berlusconi. Questa è una destra affaristica, non è una destra fascista. Affaristica e malaffaristica“. Così Marco Travaglio nel suo intervento alla nuova stagione di ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico in onda su Nove condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Andrea Scanzi, ha commentato l’esordio del governo Meloni che ha incassato la fiducia di Camera e Senato.

“Questi pensano a solleticare i desideri e i più bassi istinti dell’evasione fiscale, del riciclaggio, della mafia al dettaglio, non sono partiti con la ricostituzione del partito fascista, sono partiti con l’innalzamento del tetto al contante“, ha detto il direttore de Il Fatto Quotidiano riferendosi alla polemica sul primo provvedimento annunciato dal centrodestra. Il giornalista ha poi parlato di una delle “grandi contraddizioni” del percorso politico di Giorgia Meloni, “una resa” rispetto alla “sua storia di destra legalitaria”.

Secondo Travaglio infatti, “è vero che lei ha cominciato a fare politica da ragazzina, nel 1992, quando ha visto le rovine fumanti, le carcasse fumanti delle auto di Borsellino e degli uomini della sua scorta in via D’Amelio. È assolutamente vero, come è assolutamente vero che Borsellino era un uomo di destra che partecipava anche a incontri pubblici della destra politica. Era la destra politica dell’anti-mafia siciliana alla quale mi sembra che Giorgia Meloni abbia velocemente abdicato, arrendendosi a uno dei pezzi dell’establishment al quale si sta arrendendo: il pezzo più grande è la Nato, l’altro pezzo è la Confindustria e i suoi desiderata, l’altro pezzo è la borghesia illegale che vive di nero, l’economia al nero”, ha concluso il giornalista.

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