Conferma che ora, invece del taglio, avremo 10mila unità in più?
«C’è stato, a causa evidentemente della nuova situazione internazionale, un ribaltamento dell’idea di riduzione dell’organico delle Forze Armate prevista dalla legge 244, e questo soprattutto perché si è prodotto un effetto di invecchiamento dell’organico stesso. Ora riapriremo all’arruolamento dei giovani e troveremo le giuste allocazioni per le grandi esperienze maturate all’interno. Come nelle migliori famiglie…».
Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista concessa a Libero.
«Mi pare evidente che il vero conflitto nel medio e lungo termine sia tra la Cina e l’Occidente. Basta osservare i movimenti del Dragone, la sua posizione, per esempio sull’Africa in cui è in atto una colonizzazione, e il Mediterraneo. In più bisogna imparare a ragionare in globale, comprendere che ogni Stato oggiè interconnesso. L’Ucraina era una nazione semisconosciuta e ora la scopriamo perché i flussi dell’acciaio e del grano vengono da lì; figuriamoci la deflagrazione, se la guerra dovesse toccare i nostri rapporti con la Cina. Bisogna adottare delle forme di difesa, a partire dal dialogo», ha spiegato il ministro.
Quanto all’Ucraina, Crosetto ha detto: «Una guerra e la sua potenziale escalation non sono mai da sottovalutare. Andando verso l’inverno la guerra combattuta con armi convenzionali sul terreno, muterà in altro. In una strategia di bombardamento dal cielo, con i droni, tese a colpire in misura maggiore le centrali elettriche e le infrastrutture civili per esasperare la popolazione all’arrivo del freddo e del gelo. Questa doppia strategia può portare a due cose: al peggioramento degli attacchi o all’aumento di spazi per il dialogo».
Sull’incontro col suo omologo francese Sébastien Lecornu, il neo ministro della Difesa, ha affermato: «Dal dialogo con lui è emersa prima la priorità di mettere in sicurezza il Mediterraneo con una visione strategica comune, anche se ovviamente in questo periodo il nostro sguardo, per via della guerra, è volto al fronte orientale. Successivamente, in un convegno sulla Difesa comune, si è parlato delle necessità di mettere insieme 27 organizzazioni militari diverse».