Piantedosi: “Contrasteremo rave, norma non varrà per altre situazioni”

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”Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento. In ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Quanto a Predappio, ”si tratta di una manifestazione, una pagliacciata, che deploro nella maniera più assoluta. Si svolge da anni, senza incidenti e sotto il controllo delle Forze di polizia. È accaduto con analoghe modalità e numeri anche in anni in cui al governo vi erano personalità politiche che ora esprimono indignazione. Posso assicurare che le forze di polizia segnaleranno all’autorità giudiziaria tutti gli eventuali comportamenti in violazione delle disposizioni vigenti”.

Sui migranti delle navi ong, Piantedosi sottolinea: ”Abbiamo agito sin da subito per dare un segnale immediato agli Stati di bandiera: non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità. Al momento questi eventi rappresentano il 16% delle persone sbarcate in Italia. Ma poiché ci facciamo già carico del restante 84% dei migranti arrivati sulle nostre coste, con altri mezzi o salvati da noi, auspichiamo che la tanto sbandierata solidarietà europea si realizzi”.

I rave party diventano reato: cosa rischia chi li organizza e chi partecipa

Stretta sui raduni illegali nell’articolo 434-bis del Codice penale: istituisce il reato di “invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”. Chi pianifica questi eventi rischia la reclusione da 3 a 6 anni e una multa da 1.000 a 10.000 euro. Critiche le opposizioni, secondo cui il testo ha una formulazione vaga e potrebbe colpire manifestazioni come cortei sindacali dei lavoratori o mobilitazioni studentesche. Poi la precisazione del Viminale.

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