Regionali, Conte: “Da Pd porta in faccia, avanti su nostra strada”

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“Da questo Pd abbiamo preso una porta in faccia. Ora andiamo avanti per la nostra strada”.

Lo dice il presidente del M5s, Giuseppe Conte in una intervista a TPI. “Nel Lazio c’è stata una esperienza di governo comune che si è rivelata positiva. Ma non possiamo non tener conto di tutte le vicende che sono successe negli ultimi mesi”, aggiunge Conte. “I nomi degli assessori che circolano mi sembrano molto legati alle dinamiche interne del Pd”, continua il presidente M5s riguardo alle candidature per le regionali del Lazio. “Quanto a noi faremo una riflessione interna, cercando di fare una sintesi nell’interesse della comunità regionale. Con che spirito? Quello di poter porre nel Lazio una sfida competitiva al centrodestra”. Per Conte, “il viaggio che il Pd deve ancora fare, e che forse sta iniziando a fare adesso, noi lo abbiamo già fatto. Oggi noi abbiamo un profilo identitario chiaro. Siamo la vera alternativa a questa destra. La nostra vocazione e’ la rottura dei privilegi e dello status quo”.

Baldino (M5S): “Norma anti rave abominevole, va solo abrogata”

“Una norma di controllo del dissenso sociale” con dentro delle “cose abominevoli”. A sostenerlo, in un post su Facebook, è la deputata del M5S Vittoria Baldino. “Difficile salvare qualcosa del Dl Rave – scrive -, anche perché, pur volendo mitigarne gli effetti negativi, si finirebbe per prevedere, di fatto, un reato fotocopia a quello già previsto dal codice penale in riferimento ad invasione di terreni ed edifici. Nel testo ci sono delle cose assolutamente abominevoli come il riferimento all’ordine pubblico. Si introduce un reato di pericolo, facendo riferimento all’ordine pubblico che non è citato nemmeno dall’articolo 17 della Costituzione che prevede la libertà di riunione”. “Dunque – aggiunge Baldino – si voleva punire una fattispecie, cioè il rave ma, in realtà, si è ottenuto l’effetto di poterlo anche rendere legale, nel caso in cui si verificassero alcune circostanze, nel frattempo reprimendo tante altre manifestazioni che non hanno nulla a che vedere con i rave, come ad esempio le occupazioni delle scuole, degli atenei o manifestazioni in fabbrica”. “Praticamente – conclude – si è costruita una norma di controllo del dissenso sociale, per cui va solo abrogata”.

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