«Rischio di una nuova guerra mondiale, prezzi alle stelle, problematiche sociali mai viste. Questa la realtà ma la strategia mediatica del governo (e dell’inesistente opposizione del PD) è parlare di sciocchezze. Rave, ponte sullo Stretto, presidente/presidenta. Distrazione di massa insomma.
Così su Facebook Alessandro Di Battista condividendo il video del suo intervento a DiMartedì, su La7.
«Guardate la questione immigrazione (questione reale ovviamente). Mentre Salvini esulta per una nave che va in Francia sostenendo che siamo davanti ad una rivoluzione, sbarcano centinaia di migranti con imbarcazioni di fortuna. Nessuno capace di affrontare le cause, nessuno che collega immigrazione e geopolitica, a democrazia in Africa, a colpi di Stato (i francesi hanno esperienza come pochi al riguardo). Del “diritto a non emigrare” non parla nessuno. Perché farlo significa prendere posizioni drastiche. Le stesse posizioni drastiche (e nuove) che andrebbero prese rispetto al dramma in Ucraina», prosegue il post.
«Al contrario abbiamo i Letta ed i Calenda con il cellulare in mano che accusano i russi ancor prima che vengano fatti accertamenti sui missili in Polonia. In un momento drammatico che andrebbe affrontato solo con sangue freddo», ha concluso Di Battista.
Guarda il video:
In un altro post, l’ex deputato ha criticato Calenda e Letta scrivendo:
«”Improbabile siano stati lanciati da Mosca”. Questo hanno appena detto, prudentemente, gli americani rispetto ai missili caduti in Polonia. Ieri due dei principali leader politici italiani (pensa come stiamo messi), ovvero Letta e Calenda, presi da patetica e puerile bulimia social ci hanno messo 4 nano secondi per prendere il cellulare e twittare contro i russi. Il primo ha tuonato “quel che succede alla Polonia succede a noi”. Il secondo è andato addirittura oltre: “Siamo con la Polonia, con l’Ucraina e con la NATO. La Russia deve trovare davanti a se un fronte compatto. I dittatori non si fermano con le carezze e gli appelli alla pace”. Come a dire, è il momento di una risposta militare ancor più forte ed ancor più compatta. Ci sarebbe da scompisciarsi dalla risate se i due non fossero rispettivamente un ex-presidente del Consiglio dei ministri ed un ex-ministro della Repubblica. Questi due sarebbero capaci di trascinarci in una guerra nucleare pur di vincere la medaglia d’oro a chi twitta per primo. Nel mondo alla rovescia gli americani (gli Stati Uniti sono decisamente più lontani dal fronte in Donbass rispetto a noi) sono, giustamente prudenti mentre innumerevoli politici (o mestieranti) europei – ed italiani soprattutto – fanno a gara a chi ossequia per primo il padrone USA senza neppur comprendere che gli americani, di certi sciagurati tirapiedi, non sanno neppure cosa farsene».
Non hanno ancora capito che se fermano le ONG arrivano con piccole imbarcazioni più pericolose.