«Il missile caduto in Polonia ci racconta che stiamo sull’orlo di un baratro. Ogni giorno aumenta il numero dei morti tra i civili e delle città distrutte e stiamo abbracciando il rischio di una deflagrazione nucleare. Non voglio interpretare e ragionare sulla posizione di Zelensky, però non è corretto rimettere a Zelensky la decisione se avviare o meno un negoziato di pace. Ricordo che Zelensky per decreto ha deciso di non partecipare a un tavolo».
Così il presidente del M5s, Giuseppe Conte, intervenendo a Piazzapulita su La7.
«Mi piace questa manovra? Assolutamente no. Non mi piacciono i segnali che arrivano. Stavamo incentivando i pagamenti digitali e invece il messaggio è evasori e corrotti state tranquilli: tra condono fiscale e innalzamento della soglia del contante avrete la pacchia: quando Meloni disse la pacchia è finita, di sicuro non pensava agli evasori e corrotti per i quali la pacchia è iniziata», ha anche detto Conte
Rispetto al tema migranti, l’ex premier ha affermato che se «Meloni oggi se vuole tutelare l’interesse nazionale coinvolga polacchi e ungheresi» ad accogliere i migranti: «lei condivide prospettiva ed amicizie con loro. Il blocco navale è una stupidaggine ma ha preso i voti su questo e non c’è riuscita», ha detto Conte, che ha poi aggiunto «Taxi del mare? Quella era una dichiarazione di Di Maio prima di andare al governo: io ho sempre detto che il problema è complesso e per affrontarlo seriamente non bisogna soffermarsi sugli sbarchi ma lavorare per un meccanismo di redistribuzione in Europa. Io ci provato tanto con Salvini ma non ci sono riuscito: bisogna lavorare sui rimpatri».
Il leader 5Stelle ha poi affermato: «Non è questione di opposizione unitaria o di far finta di avere un’unità che non c’è di idee e di prospettive, perché vedo che su alcuni temi c’è ben poco in comune. Addirittura Calenda e Renzi si stanno predisponendo già dalle prime votazioni per fare la stampella alla maggioranza di governo. Piuttosto che opposizione unitaria l’importante è Un’opposizione ferma, dura nel merito».