“Di chi è la colpa dell’aumento del prezzo dei carburanti? Non si tratta di colpa ma di responsabilità. E la responsabilità è del governo Meloni, non perché lo dico io ma perché oggi lo dice il ministero dell’Ambiente. Gli aumenti sono stati mediamente di 16 centesimi al litro e noi abbiamo deciso di non tagliarne più 18. Il governo ha fatto una scelta politica, calcolando che il prezzo dei carburanti calasse di più. Basta”.
Così intervenendo a Tagadà (La7) Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it e di Fq Millennium, ha commentato una nota di Faib Confesercenti, che ha criticato il governo Meloni per la sua decisione di tagliare lo sconto sulle accise.
“Dobbiamo però dire un’altra cosa: il prezzo dei carburanti è alto ma non altissimo, nel senso che, negli ultimi 4 anni e indipendentemente dal covid e dalla guerra, spesso abbiamo visto il prezzo della benzina intorno a queste cifre. Il vero problema è che tra poco scatterà l’embargo sul diesel russo, cioè sul prodotto raffinato, visto che evidentemente non ne raffiniamo abbastanza. L’embargo sul diesel russo potrebbe causare un ulteriore aumento del prezzo del diesel. Per il resto – ha concluso Gomez – è una cosa ridicola che questi siano andati al governo facendo una campagna elettorale sul taglio delle accise e poi non si siano potuti permettere di tagliarle, non certo per colpa loro. Questa situazione è stata gestita veramente male dal governo. Quest’accusa al complotto è ugualmente ridicola, perché da anni si fanno costantemente rilevazioni. Il complotto non esiste e, quando tu lo evochi senza che ci sia, fai una brutta figura”.