“Come si fa a essere rassicurati da Nordio? Questo non è nemmeno più un ministro, ma una macchietta. È anche sfortunato, poveretto, perché il 22 dicembre ha detto che i mafiosi al telefono non parlano perché hanno paura delle intercettazioni, dei trojan e dei microfoni direzionali. Ma purtroppo per lui l’arresto di Matteo Messina Denaro ha dimostrato che senza quelle intercettazioni il boss sarebbe stato ancora latitante chissà per quanti anni”.
Così a Otto e mezzo (La7) dal direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commentando le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio al Senato, dove ha parlato di “mafiosi che non parlano al telefono”.
“Certo, al telefono i mafiosi parleranno anche di donne e di calcio, però immagino che i magistrati delle intercettazioni dei mafiosi su donne e calcio se ne facciano poco. Credo che le intercettazioni usate dai magistrati per trovare Messina Denaro riguardassero la sua latitanza, quindi reati come il favoreggiamento che ha portato a 100 arresti di altrettanti favoreggiatori e che porteranno ad altri arresti, visto che si stanno scoprendo nascondigli, covi, collusioni e tutta la crème della società che ha protetto questo signore per 30 anni”, ha ironizzato Travaglio.
“Ogni volta che Nordio mette una toppa, fa un altro buco. E vi pare rassicurante che questo sia ministro della Giustizia in un paese serio? In un paese serio non farebbe niente probabilmente, andrebbe lasciato in pensione con noi felici e contenti che non sia più magistrato”, ha concluso il giornalista.