“La notizia di questi giorni è la cattura di Matteo Messina Denaro dopo trenta anni di latitanza. Qualche esponente di maggioranza ha tentato maldestramente di accostare questa operazione ai colori di questo esecutivo, rivendicandone il merito”.
Così il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, nel suo intervento in aula alla Camera sulla relazione sulla giustizia del ministro Carlo Nordio.
“È evidente, lo sanno tutti gli italiani – continua Conte – che è un’operazione che non ha colore politico, ci rende tutti orgogliosi. Va iscritta al merito di solerti servitori dello Stato, magistrati e forze dell’Ordine, i Ros, che per tantissimi anni hanno lavorato senza sosta per questo risultato. Se anzi vogliamo essere precisi dobbiamo riconoscere che è stata portata a termine non certo grazie alle politiche di questo Governo che state perseguendo“, punge il leader pentastellato rivolgendosi a Nordio.
“Questo Governo appena insediato – sottolinea Conte – ha iniziato a depotenziare alcuni fondamentali presidi di legalità e strumenti d’indagine contro mafia e corruzione. Chi oggi ha ottenuto questo successo rischia adesso di trovarsi con armi spuntate e scarponi da risuolare. In pratica, disarmato. L’impegno contro la mafia non può conoscere pausa alcuna, il rischio è di ritrovarsi al punto di partenza”.
“Nella parte finale del suo intervento lei ha usato una espressione pesante, ha detto che ‘il Parlamento non può essere supino e acquiesciente dei pm’ – osserva Conte -. Caro signor ministro, in questo Parlamento ci sono persone che possono avere opinioni e fare valutazioni differenti, è la ricchezza, è la bellezza della nostra democrazia, ma siamo tutti teste pensanti e raziocinanti. Le prossime volte che interverrà in questo Parlamento la invito esprimersi in modo più consono”, aggiunge il leader M5S.