Orsini: «L’etichetta infamante di “putiniano” è stata inventata dalle forze liberticide per soffocare il libero dibattito e diffamare gli studiosi liberi»

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«All’inizio della guerra, durante la mia intervista a Sky Tg 24 con Valentina Bendicenti, dissi che le sanzioni avrebbero danneggiato più l’Europa che la Russia. Il Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa, il Foglio, il Giornale, Libero, Radio 24, reagirono a questa mia previsione dicendo che ero “putiniano” e fu chiesto a gran voce che non mettessi più piede a Carta Bianca. Oggi il Fondo Monetario Internazionale fa sapere che il PIL della Russia crescerà nel 2023 e pure nel 2024. Dopo undici mesi di guerra, è chiaro ciò che è accaduto nel nostro Paese: l’etichetta infamante di “putiniano” è stata inventata dalle forze liberticide per soffocare il libero dibattito e diffamare gli studiosi liberi».

Lo ha scritto in un post sulla propria pagina Facebook il professor Alessandro Orsini.

«Il Fondo Monetario Internazionale non lascia dubbi a riguardo. Il 13 novembre 2022, Concita De Gregorio, fraintendendo completamente ciò che era accaduto a Kherson, pubblicava un articolo contro di me intitolato: “Alessandro Orsini e gli altri. Scegliere a chi credere”. Il Fondo Monetario Internazionale, la distruzione di Kherson, la caduta di Soledar e l’ingresso dei russi a Bakhmut, hanno risposto a De Gregorio (e gli altri). In Italia la libertà di informazione sulla politica internazionale è pari a quella in Iran, Egitto, Russia, Corea del Nord e Siria.
Viva la società libera, abbasso Radio 24 e gli altri», conclude il post.

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