«La scelta di Benigni di dedicare il suo intervento alla Costituzione ha incrociato le preoccupazioni di Mattarella sulla riforma presidenziale che ha messo in cantiere il governo di destra-centro di Giorgia & i suoi Fratelli.».
È quanto si legge in un retroscena di Dagospia.
Il portale di Roberto D’Agostino spiega che «quando Roberto Benigni è stato arruolato da Amadeus per il Festival di Sanremo, concordando l’intervento per celebrare i 75 anni della Costituzione italiana, il comico toscano, in ragione del suo rapporto personale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è sentito in dovere di contattare l’entourage politico del Quirinale».
«Benigni voleva dare ulteriori ragguagli al Colle sull’intervento che avrebbe preparato. A quel punto, l’attore premio Oscar ha avvisato l’ad della Rai, Carlo Fuortes che ha colto la palla al balzo e non si è lasciato sfuggire l’occasione di invitare direttamente il Capo dello Stato. Per evitare inutili polemiche politiche, il monologo di Benigni sulla Costituzione e la stessa presenza di Mattarella sono stati tenuti coperti fino alla conferenza stampa di presentazione della prima serata del Festival», racconta ancora Dagospia.
Mattarella sarebbe rimasto colpito dalle parole di Meloni, la quale nelle scorse settimane ha dichiarato che «il Presidenzialismo è un impegno che vogliamo mantenere. Vogliamo parlare con tutti, ma quel mandato vogliamo onorarlo», andando avanti anche da sola.
Mentre il capo dello Stato, scrive Dagospia, «è molto preoccupato, e per dare voce alla sua inquietudine, Benigni ha rimarcato lo spirito di collaborazione e di unità nazionale dei “padri e delle madri costituenti” al momento di stilare le norme basilari dell’Italia post-fascista. Tradotto: le riforme costituzionali non si fanno a colpi di maggioranza ma con il più ampio consenso parlamentare possibile».
PAJASSÉTO!!!