Sanremo, Fdi: “Chi in Rai sapeva dello show di Fedez deve dimettersi”

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“Chi in Rai sapeva dello show di Fedez deve dimettersi”. Lo dichiara il presidente dei parlamentari di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti. “In Rai sapevano ma nessuno ha fatto nulla, rendendosi di fatto complici del soliloquio politico di Fedez e del suo attacco ad un viceministro della Repubblica – osserva Foti – secondo quanto riportato oggi dal quotidiano ‘La Verità’, il suo show sarebbe infatti stato provato prima della ufficiale messa in onda. Dettagli inquietanti che stanno venendo fuori e che, se confermati o meglio non smentiti, dovranno necessariamente portare ad un immediato chiarimento”. “Chiediamo con fermezza – aggiunge Foti – che i vertici di viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano di conseguenza con la massima tempestività. Altrimenti, è evidente che qualcuno, incapace di garantire la pluralità del servizio pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico”. “Allo stato, emerge che il palco dell’Ariston si è trasformato, con il consenso e beneplacito proprio della Rai, in una tribuna elettorale” ha aggiunto Foti.

Sanremo 2023, FdI agli Articolo 31: “Governo non legalizzerà mai cannabis”

“Il nostro governo non legalizzerà mai la cannabis e nessun tipo di droga”. Lo afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, relativamente all’appello rivolto dagli Articolo 31 con Fedez ieri sera a Sanremo 2023 alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Riteniamo che la cannabis sia una droga a tutti gli effetti e che possa provocare seri problemi a chi la consuma. Troppi ragazzi – prosegue Antoniozzi – la usano abitualmente, persuasi da un mondo culturale e artistico che la dipinge ingiustamente come una sostanza innocua. Molti esponenti della nostra maggioranza, come Maurizio Gasparri, sono impegnati anche con associazioni che si battono contro ogni dipendenza”.

“Non regge nemmeno il discorso della sottrazione di un business alle mafie – insiste il parlamentare di Fdi – sia perché esse sono attive soprattutto nel mercato della cocaina e delle droghe sintetiche, sia perché le organizzazioni criminali sarebbero pronte ad abbassare i prezzi in qualsiasi momento. Il costo delle droghe è diminuito tristemente nel tempo e le mafie hanno operato scelte strategiche soprattutto sulla cocaina. Il nostro compito è difendere i giovani da queste sostanze che sono nocive – conclude Antoniozzi – mentre ovviamente altro aspetto è il loro uso terapeutico che è già presente, come nel caso degli oppiacei, in medicina”.

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